Il consiglio comunale di Ormea in cui si discute del progetto di captazione
15/11/2024 - 09:54
“Considerato che un tale progetto, se fosse realizzato, avrebbe un impatto rilevantissimo sul territorio del Comune di Ormea, di tutta l'Alta Valle e sull'intero bacino del fiume Tanaro, chiediamo di essere portati a conoscenza dei contenuti tecnici del progetto e la realizzazione di un approfondito studio geologico sulla valle del Tanarello e di uno studio preliminare sull’impatto ambientale, economico e sociale di una tale opera”. Come riferito questa settimana sul numero di Provincia granda la scorsa settimana l’ha chiesto l’amministrazione comunale di Ormea (con una delibera di Consiglio approvata all’unanimità) a Rivieracqua, la società per azioni che ha presentato un progetto per la realizzazione di un invaso sul Tanarello attualmente in attesa di finanziamento.
Ora sulla questione interviene anche il presidente della Provincia Luca Robaldo che commenta: “Ho ricevuto la lettera del consorzio irriguo e ne condivido la preoccupazione così come condivido il pensiero del sindaco di Ormea. Questo sarà uno dei temi che affronterò col collega Scajola nell'incontro che avremo il 29 prossimo a Nizza: è solo collaborando e confrontandosi che si trovano soluzioni. A mio avviso ci sono tante altre soluzioni per ovviare alla crisi idrica di quella parte della Liguria, ad esempio mi dicono che il traforo "pilota" dell'Armo-Cantarana abbia individuato una sorgente. Se è vero, perché non procedere con qualche studio in proposito? La Provincia di Cuneo è socia di maggioranza di ALAC, la società che gestisce già molte delle sorgenti della Granda e potremmo dare vita ad un percorso comune”.
E lo stesso Giorgio Ferraris, sindaco di Ormea, puntualizza: “Credo che queste proposte di invasi sul Tanarello, sia quella di Rivieracqua sia quelle emerse recentemente da incontri sulla sicurezza del territorio, non siano praticabili perché la zona ha dimostrato ampiamente di essere pericolosa dal punto di vista geologico, tanto che nel 2016 sono franati entrambi i versanti di quella vallata. Ed anche le proposte che prevedono di realizzare in questa zona degli invasi, in caso di alluvioni non avrebbero impatto significativo. A mio parere quindi la proposta non è praticabile, non è sicura e alla valle non porta alcun vantaggio anzi porterebbe problemi sia per la sicurezza sia per l’utilizzo dell’acqua in valle Tanaro, industriale, agricolo, idroelettrico”.
IL CONVEGNO
Intanto venerdì 15 novembre, a Ormea, nella Sala della Società Operaia dalle 21 si terrà un incontro a carattere divulgativo e aperto a tutti su considerazioni geologiche preliminari su progetti antichi e recenti di derivazione del Tanaro verso le valli imperiesi. I temi affrontano gli aspetti geologici, idrogeologici e geomorfologici derivanti da una analisi effettuata nell’anno 2005 in cui si è cercato di “valutare la fattibilità di un invaso artificiale localizzato nel bacino idrografico del torrente Tanarello, nei comuni di Cosio d’Arroscia e Mendatica (Imperia) in esecuzione di studi, indagini e ricerche preliminari alla progettazione di opere finalizzati all’elaborazione del Piano Regionale per le attività di bonifica e irrigazione di cui alla L.R. 9.8.1999 n° 21”. Ne tratta il geologo Aldo Acquarone.
L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Comune di Ormea e con il contributo della Fondazione CRC, è inserita nel progetto “O.R.M.E.A. 2024 - Aria, Acqua, Terra E Fuoco”, un'occasione per riflettere sulla salvaguardia di questi quattro elementi. (Per ulteriori informazioni: Ufficio IAT Ormea tel.0174392157 – turismo@comune.ormea.cn.it
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