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Lavoro: quando è l’azienda a costruire la casa ai lavoratori stranieri. La storica ditta Giuggia di Villanova Mondovì ristruttura palazzina per 15 nuovi appartamenti

Dibattito nella neonata Fondazione Industriali di Confindustria: “Affrontiamo così l’emergenza abitativa, ma occorrerebbe farne un sistema»

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Lavoro: quando è l’azienda a costruire la casa ai lavoratori stranieri. La storica ditta Giuggia di Villanova Mondovì ristruttura palazzina per 15 nuovi appartamenti

Uno dei siti produttivi dell'azienda di Villanova e, nel riquadro, Paolo Giuggia

15/12/2024 - 18:00

Nel Monregalese la soluzione per stabilizzare la forza lavoro, soprattutto straniera, necessaria al territorio la trovano gli stessi imprenditori. Anzi se la costruiscono, nel vero senso del termine. La notizia è scaturita dall’incontro dei giorni scorsi tra gli imprenditori della “Granda” con il prefetto Mariano Savastano, all’interno duna riunione del Consiglio di indirizzo della Fondazione Industriali, la recente creazione di Confindustria Cuneo (presidente Giuliana Cirio), un unicum in Italia. Oggi la “news” è stata ripresa dal Corriere della Sera (edizione web di Torino) che racconta la decisione della Giuggia Costruzioni, storica azienda con sede a Villanova Mondovì e cantieri non solo nella “Granda”, ma in tutta Italia. Si parla dell’azienda con appalti che fanno riferimento alle “grandi opere (rampe di aeroporti, grandi complessi edilizi), ma anche molte strade ed autostrade. A Cuneo, nella sede confindustriale, nell’ambito di un dibattito in senso alla Fondazione, l’ad Paolo Giuggia ha raccontato l’idea semplice ma dirompente al tempo stesso: «Noi abbiamo bisogno di manodopera, di lavoro ce n’è. Il fatto è che è difficile impiegare tanti extracomunitari (rappresenta il 50% della nostra forza lavoro) che non trovano soluzioni abitative in modo autonomo. Non trovano chi gli affitti appartamenti, non hanno una situazione stabile». Così che cosa ne è venuto fuori? Che la Giuggia Costruzioni sta costruendo una palazzina intera non lontano dal quartier generale villanovese, la sta ristrutturando con l’intenzione di creare una quindicina di appartamenti. Una soluzione che cancella con un colpo di spugna i “non si affitta agli stranieri” e anticipa l’esigenza di far arrivare la famiglia a fronte di un contratto di lavoro sicuro e di un’emergenza abitativa risolta. Nella “Granda” la disoccupazione si attesta al 3,7%, è stato detto in Confindustria da Giuliana Cirio (la più bassa in Piemonte), ma si fatica trovare operai specializzati. La discussione in Fondazione Industriale verteva anche all’inserimento nelle aziende cuneesi di migranti ospiti dei 50 Cas (centri di accoglienza straordinaria) che solo nella Granda sono più di 1.400.«Non sono l’unico ad avere in cantiere il progetto di adibire un palazzo di proprietà per i nostri lavoratori - ha aggiunto Giuggia nella casa degli imprenditori cuneesi -. Se sono le aziende a cercare soluzioni di fronte ad un’emergenza abitativa per chi vuole lavorare, perché non mettere l’idea a sistema, con una collaborazione strutturata tra privati ed istituzioni? Dando così risposte al problema abitativo prima di tutto». D’altra parte altre soluzioni possibili sono state esperite dall’azienda: per esempio l’alloggiamento in strutture alberghiere per 30 operai alla volta per ogni cantiere: costoso e di difficile applicazione. Così l’azienda ha operato “in house” anche per l’alloggiamento dei dipendenti, dando maggiori chance agli stranieri che vogliono lavorare stabilizzandosi con le loro famiglie.  

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