Piero Beccaria con la moglie Valeria in occasione del suo ottantesimo compleanno
02/01/2025 - 10:20
A volte bisogna cominciare dalla fine. È lì che si trova la frase più semplice e più bella dell’autore del volume: “Questa che avete letto è la mia storia, quella di tutti i miei parenti e dei miei viaggi”. Così Pietro Beccaria, 80 anni compiuti il 1° maggio scorso, conclude le 32 pagine del “Racconto della mia vita e delle mie famiglie”. Un quadro esistenziale personale che racchiude, in realtà, la fotografia di tanti anni della storia a noi più vicina, quella di un monregalese doc (nato nella clinica del dottor Bosio) che ha voluto fissare i passaggi più importanti di una lunga esistenza. Lo ha fatto per gli amici, per i suoi cari, per sé stesso, ma è chiaro che l’affresco fornito dai primi anni del secolo scorso ad oggi servono alla comunità monregalese (i senso ampio) per raccontarsi, ricordarsi ed anche riflettere. Perchè la storia di Pietro Beccaria è anche la storia di un’epoca in cui la vita di campagna, poi quella di impiegato, in seguito di professionista e di persona impegnata anche nel pubblico diventa un piacere di lettura. Beccaria racconta aneddoti (molti sono quelli non noti ai monregalesi), narra un’epoca in cui il sacrificio del lavoro era davvero un valore, e le capacità individuali erano premiate ed apprezzate se vere, reali, come quelle di Pietro. Presidente dell’Istituto Casati, Cavaliere della Repubblica, socio emerito del Soccorso Alpino, grande amico del campione di sci saluzzese Paolo De Chiesa (presente alla sua festa per gli 80 anni alla Borsarella), i viaggi insieme all’inseparabile moglie Valeria, l’adorazione per figlie e nipoti. Pietro Beccaria, al temine della lettura del volume autobiografico, è tante cose. È di certo un monregalese da raccontare.
Edizione di mercoledì 25 dicembre 2025
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