PARCO
09/01/2025 - 18:03
Prosegue il lavoro degli uffici regionali per vagliare i curricula dei candidati alla presidenza dei consigli di gestione delle aree protette. Nella “partita” che in queste settimane sta impegnando le varie forze politiche di maggioranza in Regione entra con decisione il Coordinamento delle associazioni ambientaliste della Granda. Bruno Piacenza (presidente Legambiente Cuneo), Domenico Sanino (presidente Pro Natura Cuneo), Albino Gosmar (presidente Cuneo Birding), Patrizia Rossi (presidente Lipu Cuneo) ed Alberto Collidà (presidente Italia Nostra Cuneo) hanno inviato un documento direttamente al presidente Cirio e al Settore Ambiente della Regione, cui compete la nomina. La lettera solleva una criticità riguardo alla candidatura di Armando Erbì (già evidenziata dal chiusano Antonio Ambrogio nei giorni scorsi).
“Erbì è Direttore del Consorzio operatori turistici Conitours, ed in ragione di ciò ha svolto incarichi e ricoperto cariche in Conitours – scrivono -. Il suddetto ente è di diritto privato, regolarmente finanziato dalla Regione Piemonte sia direttamente che indirettamente tramite l’ATL quale “ente strumentale”. Inoltre Conitours ha gestito i voucher vacanze della Regione Piemonte ed ha ricevuto nell’anno 2023/2024 importanti contributi regionali in percentuali significative rispetto al bilancio annuale”.
In particolare, l’articolo 4 specifica: “A coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall’amministrazione o dall’ente pubblico che conferisce l’incarico […] non possono essere conferiti: gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali; gli incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale; gli incarichi dirigenziali esterni, comunque denominati, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici che siano relativi allo specifico settore o ufficio dell’amministrazione che esercita i poteri di regolazione e finanziamento”.
Stando al disposto della norma, dunque, Erbì avrebbe dovuto dimettersi 24 mesi prima della candidatura, ma occorre anche verificare come sia inquadrata la sua posizione all’interno di Conitours. Il diretto interessato si dice sereno e ha incaricato un legale di produrre una memoria difensiva in tempo utile.
«Dispiace vedere prese di posizione “ad personam” e che venga chiamato in causa il Consorzio per cui lavoro con affermazioni non veritiere – commenta Erbì -: vanno a creare un clima non sereno per il lavoro dei funzionari della Regione Piemonte. Io non ho incarichi esecutivi né sono legale rappresentante di Conitours, è tutto in capo al presidente e al cda. La mia lunga esperienza come amministratore del Parco dal 2009 evidenzia che il mio operato è sempre stato conforme alle disposizioni normative e che eventuali cause di inconferibilità sarebbero già state rilevate negli anni precedenti, qualora fossero esistite. La Regione Piemonte, quale ente preposto alla valutazione delle candidature, è l’unico soggetto titolato a esprimere un giudizio in merito alla sussistenza o meno di cause di incompatibilità, attraverso gli strumenti previsti dalla normativa vigente che i funzionari Regionali conoscono perfettamente. Non è corretto, in questa fase, creare turbative durante un procedimento amministrativo in corso».
Per la presidenza delle Alpi Marittime sono in sei ad essersi candidati (oltre ad Erbì, Benedetto Nicotra, Paolo Bertolotto, Giuseppe Canavese, Piermario Giordano e Federico Lemut). La commissione per la valutazione delle candidature dovrebbe terminare i lavori entro la fine del mese di gennaio, dopodiché si procederà alla convocazione della Comunità del Parco.
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