I conduttori di Sky Calcio Mercato e, nel riquadro, Aldo Grasso
24/01/2025 - 12:05
Non solo il modo di rendere meno scontata la discussione sul Calcio Mercato, ma anche la maniera di valorizzare un territorio, attribuendo una “identità” precisa al programma. Così Aldo Grasso, sul “Corriere della sera” di giovedì 23 gennaio. Su iniziativa di Prato Nevoso Ski, la trasmissione tv di Sky è, da qualche giorno a Prato Nevoso nel suo “tour” ed i conduttori, con la troupe, sono stati a Mondovì nella giornata di giovedì. Aldo Grasso, originario di Sale Langhe, , giornalista legato a Dogliani, critico televisivo e tifoso del Toro, ha puntualizzato che “l’essere in tour, non racchiusi in studio, non è solo un sigillo di grande identità per la trasmissione, ritenuta un buon veicolo di promozione turistica”.
Qui di seguito il testo del suo articolo ed il link per trovarlo sul sito web del “Corriere”.
“Cercavo il nome di un eventuale, nuovo acquisto del Toro e mi è venuta in mente tutta l’infanzia. Questa settimana, «Calciomercato - L’originale» (Sky Sport) è a Prato Nevoso, in provincia di Cuneo. Seguo sempre la trasmissione con un po’ di batticuore, sperando nel sostituto del povero Zapata. Gianluca Di Marzio aveva fatto un nome, quasi certo, ma di certo nel calciomercato di gennaio c’è sempre poco.
Comunque, a Prato Nevoso ci sono stato quando non esisteva ancora. D’estate, da ragazzino, mi piaceva seguire mio zio, veterinario nella condotta di Mondovì, una città molto amata da Napoleone.
Quante volte siamo stati a Frabosa, in quelle povere stalle dove c’erano una o due mucche al massimo. Una volta, lo zio disse che il sindaco gli aveva confidato che un signore di Savona stava per comprare dei terreni per fare una stazione sciistica per i «forestieri liguri». Là dove c’erano modesti ciabot (casottini) adesso ci sono baite. Fine del ricordo.
Da quando «Calciomercato - L’originale» è on the road (Trentino, Siena, Prato Nevoso…) è tutta un’altra cosa. D’inverno non ci sono le grandi folle, bisogna costruire il programma in posti non molti spaziosi, spesso senza il pubblico. Il compito principale di Alessandro Bonan è quello di creare un’atmosfera, di sintonizzare i suoi ospiti (giornalisti ed ex calciatori) su una modulazione di concupiscenza calcistica: giudizi sicuri ma con il sorriso.
In questo è molto aiutato dalle notizie surreali di Fayna e dalle melodie di Leonardo Lagorio. L’essere in tour, non racchiusi in studio, non è solo un sigillo di grande identità per la trasmissione, ritenuta un buon veicolo di promozione turistica, ma permette a Bonan e ai suoi compagni di avventura di non essere dei banditori, degli oratori, dei predicatori di incerta fede, dei favolatori da osteria (come in altri programmi simili); a loro interessa trasformare una storia di sport in un inseguimento di parole (e di sogni).
In una cornice, tanto vera quanto storta, vengono anche riproposti illustri enfants du pays (Luigi Einaudi, Michele Ferrero, Giovanni Giolitti…) per ricordare che la Provincia Granda è piena di uomini di mondo”.
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