30/01/2025 - 10:27
Prosegue da trre giorni anche in provincia di Cuneo la protesta degli agricoltori. A Peveragno, uno dei siti di presidio scelti in Piemonte nell’ambito della protesta nazionale, l’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni è intervenuto direttamente sul campo per ascoltare le richieste e le rimostranze degli agricoltori. Chiedono lo stato di crisi, "ma non sarà possibile" ha annunciato Bongioanni che però dialogando con i manifestanti lha espresso piena consapevolezza delle sfide che il comparto agricolo sta affrontando: “Il Piemonte ha perso 16.000 aziende agricole negli ultimi dieci anni, e i problemi del settore sono complessi. Alcuni, però, possiamo e dobbiamo affrontarli subito” ha detto a Peveragno. Tra le priorità evidenziate dall’assessore, emerge la necessità di riformare l’accesso ai bandi, attualmente bloccato da una burocrazia eccessiva: “Voglio avviare una rivoluzione all’interno dell’assessorato all’Agricoltura, che nei prossimi cinque anni erogherà 852 milioni di euro alle aziende. L’obiettivo è far sì che queste risorse raggiungano chi lavora davvero nei campi e produce valore”. Sulle restrizioni per l’utilizzo dei fitosanitari: “Oggi le normative italiane sono molto più restrittive rispetto ad altri Paesi europei come la Spagna, e questo penalizza i nostri agricoltori. Intendo portare questa problematica al ministro Lollobrigida, che incontrerò la prossima settimana, per cercare soluzioni adeguate”. L’assessore ha sottolineato anche il ruolo strategico dell’agricoltura per il Piemonte e ha ribadito la necessità di ascoltare le esigenze dei territori: “Abbiamo l’onore e l’onere di rispondere alle vostre istanze. Solo ascoltando possiamo sapere cosa fare e come supportarvi in modo concreto”.
LA VOCE DEGLI AGRICOLTORI
Durante il presidio, gli agricoltori hanno espresso la loro frustrazione per una situazione che negli ultimi vent’anni ha visto chiudere oltre la metà delle aziende agricole e della pesca in Italia. Nel solo Piemonte, il fenomeno ha causato l’abbandono di migliaia di ettari di terreno e il drastico calo dell’occupazione nel settore. “Quei soldi devono andare a chi l’agricoltura la fa davvero, non sempre alle stesse tasche,” hanno dichiarato i manifestanti, chiedendo una distribuzione più equa dei fondi e misure concrete per garantire la sostenibilità economica delle aziende. I problemi segnalati dagli “Agricoltori Autonomi Italiani” spaziano dalla concorrenza sleale dei prodotti importati, spesso di bassa qualità, alla scarsità di risorse idriche, fino al problema principale: il prezzo troppo basso pagato agli agricoltori, che non permette la sopravvivenza delle imprese. Il presidio di Peveragno, che durerà fino a giovedì mattina. Il corteo dei trattori, simbolo di una crisi che sembra senza fine, partirà poi verso Cuneo per consegnare un documento ufficiale al prefetto, contenente le richieste e le proposte per salvare un settore vitale ma sempre più in difficoltà.
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