Nicola Calvano, cuneese, policy advisor di Confindustria Cuneo a Bruxelles
06/02/2025 - 10:15
di Gianni Scarpace
Ora che Trump ha ripreso la sua crociata protezionistica, l’Europa si trova nel mirino. Dopo aver annunciato di voler colpire Cina, Canada e Messico (in questi Paesi c’è, per ora, una sospensione) con nuove tariffe sulle importazioni, il presidente USA ha annunciato che presto toccherà anche all’Unione Europea e la presidente Von Der Leyen ha annunciato martedì di essere “pronta ai negoziati”. È già accaduto durante il suo primo mandato. A livello provinciale, nella “Granda” quali sono le possibili conseguenze? Lo abbiamo chiesto a Nicola Calvano, 30 anni, di Cuneo, policy advisor di Confindustria Cuneo nella sede di Bruxelles. Superiori al Bonelli, ha studiato Diplomazia e Relazioni Internazionali all’università di Bologna ed alla high school of Economics di Mosca. Un osservatorio privilegiato, nel cuore delle decisioni dell’Europa.
Dottor Calvano, a che punto è l’Europa nell’affrontare le intenzioni del presidente Trump?
Un accordo tra la nuova amministrazione e la commissione europea non c’è e non si sa se ci sarà a breve. L’Unione Europea dispone di un mercato molto aperto e molto vocato all’export. Potrebbe essere colpita dai dazi statunitensi e tra l’altro questo potrebbe avvenire prima delle elezioni di metà mandato che di fatto segneranno il giro di boa della presidenza Trump: novembre 2027.
Chi ne soffrirebbe di più?
Il settore (...)
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