L'ingresso dell'ospedale di Mondovì e, nel riquadro, il parlamentare Enrico Costa
07/02/2025 - 07:37
Dopo la presa di posizione critica dei sindaci di Mondovì e Ceva e dei 64 del Comitato arriva anche l'intervento del parlamentare monregalese Enrico Costa. Si parla delle decisioni di Giuseppe Guerra, direttore generale dell'AslCn1, in merito alle nuove nomine dei Dipartimenti, ruoli di vertice nell'azienda sanitaria.
Eccolo di seguito.
"Ho letto con attenzione la presa di posizione dei Sindaci Bosio, Mottinelli e Robaldo. Al di là della questione specifica sollevata, le loro parole fanno emergere una preoccupazione crescente per la sanità nell’area cebana e monregalese.
Voglio soffermarmi sull’Ospedale di Mondovì, un’opera realizzata con la tenacia e l’impegno durati anni, quando nessuno ci credeva, quando tanti restavano a guardare. Un fiore all’occhiello, una struttura all’avanguardia costruita con coraggio, lungimiranza, umiltà, che ha avuto costi contenuti, e tempi record di realizzazione. La nascita dell’ospedale di Mondovì è un orgoglio essenziale di questa terra che ha saputo dargli vita e anima facendone la casa accogliente in cui tanti medici e infermieri mettono le loro professionalità al servizio dei cittadini. E lo fanno formando una squadra formidabile, rinunciando a proposte allettanti per proseguire un percorso avviato, dedicando tempo e impegno con passione e calore. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, in ogni ambito sanitario ed il rapporto costruttivo tra Mondovì e Ceva ne è la conferma.
Chi oggi, ad ogni livello ha il potere di decidere, si documenti e si faccia raccontare quelle fasi difficili da chi le ha vissute, i tempi da rispettare, le risorse da trovare, il faticoso iter, sempre con il dubbio di non farcela. Comprenderà di trovarsi di fronte ad un esempio da seguire, ad una squadra di valore, non ad un peccato da far espiare o ad un corpo da depauperare.
Non si tratta di una battaglia campanilistica, ma di tutela di una bandiera di buona sanità e di scelte lungimiranti.
Il Monregalese ed il Cebano non chiedono e non hanno mai chiesto trattamenti privilegiati, tantomeno a scapito di altri territori, ma semplicemente equilibrio, buonsenso e omogeneità nei servizi a garanzia del diritto alla salute.
È evidente che di fronte a scelte ingiuste e squilibrate che vanifichino il lavoro svolto non staremo a guardare".
Powered by Gmde srl