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20/03/2025 - 10:34
“Un incontro intenso, una riflessione lucida sulla storia e sul presente”. Così gli organizzatori degli incontri di “Ponte sul dialogo” in corso a Dronero, in provincia di Cuneo, definiscono la serata di esordio della rassegna: ospite lo scrittore Antonio Scurati. L’autore, Premio Strega con «M. il figlio del secolo» (uscirà ad aprile il quinto capitolo della saga), dialogando con Gigi Garelli, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza della provincia di Cuneo, ha commentato, al teatro Iris, l’intervento del presidente del consiglio Giorgia Meloni di mercoledì, alla Camera, a proposito del Manifesto di Ventotene, il documento per la promozione dell’unità politica europea scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, con il contributo di Eugenio Colorni nel 1941 durante il confino nell’isola del mar Tirreno. Scurati ha detto, all’avvio dell’incontro: “Se il capo del governo afferma che questa non è la sua Europa, allora ci deve dire quale sia la sua Europa, perché a questo punto, anche a voler far credito della più piena buona fede, c’è un sospetto: non è mica quella degli antagonisti, quella che teneva imprigionati Spinelli, Rossi e Colorni?”.
Scurati ha presentato il quarto e penultimo libro: M. L’ora del destino. L’opera affronta l’ingresso dell’Italia fascista nel secondo conflitto mondiale e si spinge fino all’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio firmato da Pietro Badoglio con gli angloamericani.
“La fatica di scrivere è stata enorme, fare questi libri è un’impresa faticosa - ha raccontato l'autore -. Presuppone un lavoro immenso di studio e sintesi. Devi fornire un racconto efficace, ed è lì che riesci o fallisci. È stato un lavoro estenuante, a tratti mi ha quasi condotto a un esaurimento. Ma, da un certo punto in poi, è diventato ancora più pesante questo continuo rimbalzo di polemiche. Questi libri hanno suscitato scalpore e ottenuto successo. Eppure, sembrano possedere una sorta di forza profetica, quasi funesta, come quella di Cassandra. Più avanzavo nella scrittura, più il mondo reale sembrava restituire un riflesso inquietante della narrazione, finché io stesso sono diventato un bersaglio da colpire”.
Sulla situazione politica attuale: "Ho sempre sostenuto questa tesi: il fascismo è stato un fenomeno storico. Non si ripete due volte. Certo è che questi movimenti populisti non solo italiani, ma anche americani e ce ne sono ad oriente. Questo fa di Mussolini l’archetipo di ogni figura politica populista. È stata una forma di intelligenza incredibile, volta al male. Non è una macchietta. Alcuni di questi tratti li ritroviamo nel populismo sovranista, non è la minaccia della marcia. La minaccia è già qui. È già in atto un’erosione delle fondamenta della democrazia. Sbagliate se cercate le camicie nere. Il fascismo non tornerà nella sua forma storica, ma il suo spettro è già in mezzo a noi da tempo".
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