VOTO
05/06/2025 - 09:33
È il fine settimana dei referendum. Domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 9 dalle 7 alle 15 si vota per i cinque quesiti su lavoro e cittadinanza. L’incognita riguarda il quorum: trattandosi di referendum abrogativi, perché il voto sia valido occorre che si rechi alle urne il 50%+1 degli aventi diritto. La premier Meloni ha dichiarato pubblicamente che si recherà ai seggi ma non ritirerà le schede, le forze di governo hanno invitato all’astensione, mentre sul fronte delle opposizioni si registrano posizioni diverse. Pd e AVS sono per cinque sì (con il “distinguo” di +Europa), mentre i 5 Stelle spingono per i 4 “sì” in materia di lavoro. Italia Viva e Azione, infine, caldeggiano solo il sì al quesito sulla cittadinanza. Ecco, di seguito, il contenuto delle cinque schede.
Quesito 1: Licenziamenti illegittimi (scheda verde)
Attualmente il Jobs Act del 2015 prevede di non reintegrare un lavoratore licenziato illegittimamente (nelle imprese con più di 15 dipendenti) ma concedere un indennizzo economico in base all’anzianità, di minimo 6 e massimo 36 mensilità. Votando sì si chiede di tornare alla legge Fornero del 2012, con la quale toccava al giudice decidere sul reintegro e sull’indennizzo nel caso di licenziamento privo di giusta causa.
Quesito 2 – Piccole imprese – Licenziamenti e indennità (scheda arancione)
Ora in caso di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese si può ricevere un’indennità di massimo 6 mensilità. Con il sì si opta per la cancellazione del limite delle mensilità, che verranno decise dal giudice in base a gravità, età, carichi di famiglia e possibilità economica aziendale.
Quesito 3 – Contratto a termine (scheda grigia)
Attualmente non è necessario fornire una motivazione per l’utilizzo di contratti a termine fino a 12 mesi. Con questo quesito si chiede invece di inserire l’obbligo per i datori di lavoro di indicare una motivazione nei contratti a tempo determinato di durata non superiore a 24 mesi.
Quesito 4 – Infortuni sul lavoro (scheda rosa)
Allo stato attuale, in incidenti legati all’attività (come lavori edili, uso di macchinari), cioè nei rischi specifici, la responsabilità è esclusivamente dell’azienda appaltatrice. Se dovesse vincere il sì, invece, l’azienda committente, quella appaltatrice e subappaltatrice condividerebbero la stessa responsabilità sia nei casi generici che in quelli specifici.
Quesito 5 – Cittadinanza italiana (scheda gialla)
Attualmente la richiesta di cittadinanza può essere fatta dopo 10 anni di residenza ininterrotta, e in possesso di adeguati mezzi economici, conoscenza della lingua italiana e assenza di condanne penali. Con il “sì” si vuole ridurre a 5 anni ininterrotti il periodo di residenza, mantenendo gli altri requisiti.
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