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Volley, Baranowicz a Cuneo: “Torno nella Granda e sono felice”

Il palleggiatore monregalese dopo 13 anni giocherà di nuovo “nel palasport più bello d’Italia”

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Volley, Baranowicz a Cuneo: “Torno nella Granda e sono felice”

"Bara" con la moglie Tatiana e la figlia Mila

09/06/2025 - 11:08

Michele Baranowicz torna a guidare la regia di Cuneo. Un ritorno alle radici carico di emozione. Il palleggiatore monregalese classe 1989, ex della Nazionale, vestirà di nuovo la maglia del Cuneo Volley nella stagione 2025/26, tredici anni dopo la sua ultima esperienza nella “Granda”. Michele è nato a Mondovì, figlio del pallavolista polacco Wojciech e di Donatella Garello, dirigente scolastica dell’Alberghiero cittadino, approda nella squadra del presidente Costamagna capace di portare lo zar Zaytsev alla sua corte dopo la conquista della Superlega (dopo 11 anni) e della Coppa Italia di categoria.

“Bara”, il ritorno era nei piani?

Una concomitanza felice, ho terminato la mia bellissima esperienza a Cisterna dopo due stagioni e Cuneo ha conquistato la massima serie. I contatti ci sono già stati a novembre. Ho detto sì perché la piazza cuneese per chi conosce la pallavolo è importante e prestigiosa con un pubblico incredibile e il palasport più bello d’Italia. Obiettivo: consolidare la presenza di Cuneo nella massima serie e regalare soddisfazioni ai tifosi.

Giovanili nella Valauto, Busca e Cuneo.

Sì, sono cresciuto con Coscione, poi Gonzalez, Nuti e il coach Giuliani (allenatore dello scudetto nel 2016, ndr), la Coppa Italia nel 2006 con Prandi e Placì, secondo di Nikola Grbic. Non aver mai avuto la possibilità di essere titolare a Cuneo mi è sempre pesato. Poterlo fare ora mi riempie d’orgoglio.

Poi in giro per l’Italia e all’estero.

Sì, sono un girovago (sorride). Vado per i 36 anni e se mi guardo indietro vedo le piazze migliori d’Italia: Modena, Macerata, Verona, Piacenza, Vibo Valentia, Latina, ma anche la turca Halkbank Ankara e la polacca Asseco Resovia.

Cuneo sta facendo un buon mercato

Sì e spero continui. Con Ivan Zaytsev ci conosciamo da molti anni e siamo anche soci nella promozione del volley tra i giovani. Ha ancora molta fame di risultati, come me.

A Cisterna ha detto che si è trovato bene, ma Crema è la sua dimensione familiare.

È così. I due anni a Cisterna sono stati favolosi dal punto di vista umano. Per esigenze familiari terremo la casa a Crema, dove mia moglie Tatiana si può occupare al meglio di nostra figlia Mila che ha otto anni e frequenta la scuola elementare. Dobbiamo fare scelte precise: oggi il bene della bimba è importante più che mai. Mia moglie si sta laureando in culture moderne, io la prossima settimana ho l’ultimo esame del corso di laurea in Sport e Management all’università di Lecce. Diciamo che siamo parecchio impegnati in questo periodo.

Restiamo in famiglia: mamma Donatella e papà Wojciech contenti dell’avvicinamento?

Beh, sono al settimo cielo, soprattutto perché potranno vedere più spesso Mila. Loro sono stati fondamentali per la mia carriera perché hanno sempre creduto in me, anche nei momenti difficili: non ho avuto sempre un buon carattere… ora diciamo che sono più riflessivo.

Nonno Michele, 96 anni, sarà uno dei suoi tifosi, ma c’è anche Nicolò Garello, suo nipote.

Sì, ne sono orgoglioso, sta facendo il suo percorso e quest’anno sarà a Macerata. Siamo una famiglia con il volley nella testa, tocca sopportarci.

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