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Nomina del monregalese Adriano in Fondazione Crt: scaramucce, dichiarazioni e “delusioni di area”

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Nomina del monregalese Adriano in fondazione Crt: scaramucce, dichiarazioni e “delusioni di area”

La sede torinese della Fondazione Crt e, nel riquadro, il monregalese Paolo Adriano

01/08/2025 - 18:22

di Gianni Scarpace

La nomina di Paolo Adriano, di Mondovì, nel consiglio di indirizzo della Fondazione Crt finisce in un vortice di confronto politico a livello provinciale e torinese senza che il diretto protagonista, l’ex sindaco monregalese, ne abbia responsabilità. È una questione che sta tra appartenenza da difendere e presidiare, dichiarazioni su cui si storce il naso e sottobosco politico amministrativo. Strano che ci si stupisca. Perché le nomine portate a segno dalla zona del Monregalese non appartengono ad alcun partito. Prima Roberta Ceretto, ora passata nel cda, poi Paolo Adriano, hanno dichiarata valenza civica. Certo, sono state indicate entrambe dalla Provincia di Cuneo, ente che ha avuto diritto a designare una terna (nell’ultima votazione). Il fatto è che in questa terna, oltre ad Adriano che al secondo round ha vinto, dopo l’ex aequo, nei confronti di Maria Grazia Clementina Boffa, già responsabile della Segreteria del Vicepresidente della Regione Piemonte, ma soprattutto di Maria Peano, ex vicepresidente dell’assemblea regionale del Pd e vicina all’ex segretario dem piemontese Davide Gariglio. Peano è il nome che se l’è giocata fino all’ultimo con Adriano che ha vinto per un solo voto. E qui sta lo scontro politico. Alla segreteria provinciale del Pd (presidente Davide Sannazzaro, consigliere provinciale) non è andata giù la dichiarazione festante del Patto Civico sulla nomina di Adriano. “Complimenti ad Adriano – scrive la Federazione provinciale del Pd di Cuneo -, tuttavia alcune dinamiche emerse negli ultimi tempi destano seria preoccupazione. Da più parti, a partire dalle dichiarazioni ufficiali e dagli articoli di stampa, si rilevano forzature narrative e rivendicazioni territoriali e politiche che non dovrebbero mai interferire con la funzione delle fondazioni bancarie: quella di perseguire il bene comune in maniera indipendente e plurale (…) Questi episodi – tra rivendicazioni localistiche e manovre di palazzo – segnalano il rischio che si sia ormai snaturato il tanto citato “Modello Cuneo”, da sempre apprezzato per la sua capacità di includere sensibilità diverse, competenze, culture politiche e sociali differenti. Oggi, quel modello vive un'involuzione verso uno schema autoreferenziale, dove conta più l’appartenenza che il merito e più l’equilibrio di potere che l’equilibrio territoriale”. Insomma al Pd provinciale non è andata giù la calata del cappello da parte del Patto Civico sulla nomina di Adriano. Eppure, dalla notte dei tempi, tutte le proposte di nomi hanno “padri putativi”. Non è un mistero che il Pd tenesse alla figura della Peano e, secondo quanto riporta “Lo Spiffero”, lo stesso Gariglio, esponente torinese di spicco del Pd (oggi a capo dell’autorità portuale di Livorno) “avrebbe spinto fortemente per la sua nomina in Fondazione, con un’opera di moral suasion sui consiglieri”. Insomma se la designazione (e poi nomina) di Adriano è accaduta, parrebbe nell’ordine naturale delle cose che la parte vicina a chi l’ha sostenuta ora si congratuli e lo faccia sapere. Qualcuno potrebbe farne una questione di “stile” ed opportunità, ma negli ultimi tempi nessuna parte abbonda né nell’una, né nell’altra virtù. La sensazione è che il dispiacere sia stato soprattutto a livello torinese della politica del Pd che si riflette, poi, a cascata, sul Cuneese. Resta la delusione, da parte dell’area di centro sinistra di non aver visto il successo delle proprie designazioni. Eppure, dando credito allo Spiffero il Pd si sarebbe dato da fare parecchio per il nome della propria area, a dispetto dell’accusa all’altra parte di “manovre di palazzo e rivendicazioni localistiche”. Questa volta la sinistra non ce l’ha fatta. È una ruota… Al cittadino comune resta l’amaro in bocca del solito sospetto: la lottizzazione ed i tentativi della politica.

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