01/11/2025 - 15:29
Lui è a giudizio, in tribunale, a Cuneo, per molestie e stalking: è accusato di non aver mai accettato il fatto che lei abbia detto “basta” alla loro relazione decidendo, invece, secondo l’impianto accusatorio, di perseguitarla in diversi modi. Dopo le indagini preliminari ed il rinvio a giudizio, si aprono le fasi dibattimentali del procedimento con l’ascolto dei testimoni. La vicenda è dolorosa, complicata, fatta di accuse reciproche, in attesa che i fatti si chiariscano meglio nel corso del processo. L’imputato ha già, a suo carico la misura del divieto di avvicinamento, fatto sta che due giorni prima della nuova udienza, lui viene accusato di un fatto grave: sarebbe stato ripreso dalle telecamere di sicurezza cittadine nell’atto di danneggiare l’auto di lei. Parte la nuova denuncia ai carabinieri, per danneggiamento. Si confrontano le immagini, lui viene riconosciuto ed il giudice stabilisce l’aggravamento della misura: dopo il divieto di avvicinamento arrivano anche gli arresti domiciliari, con la concessione di sole due ore al giorno “per esigenza primarie”, scrive il giudice. Vale a dire fare la spesa, andare dal medico, ecc.
L’analisi dell’intera vicenda, che si svolge nel Monregalese, proseguirà nelle aule del tribunale di Cuneo per l’accusa di stalking e a novembre si terrà la prossima udienza. «Il coraggio di denunciare è sempre molto importante – dice Mp. B., l’avvocata difensore della donna di cui non riporteremo il nome per tutelare al massimo la presunta vittima -. Lo dimostra il fatto che all’origine del secondo episodio c’era già la denuncia per molestie: era doveroso, da parte della mia cliente, tutelarsi in tutti i modi».
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