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Morozzo, la casa di riposo “Don Delpodio” chiude per lavori: «Un passo necessario per ripartire»

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Morozzo, la casa di riposo “Don Delpodio” chiude per lavori: «Un passo necessario per ripartire»

06/11/2025 - 14:28

Silenzio insolito, in questi giorni, davanti alla casa di riposo “Don Delpodio” di Morozzo. Le porte della struttura si sono chiuse, gli ospiti sono stati trasferiti, e i corridoi che per anni hanno accolto anziani, operatori e volontari ora attendono l’avvio dei lavori di ristrutturazione. Una chiusura temporanea, spiegano dalla direzione, «necessaria per poter avviare gli interventi di messa in sicurezza e ammodernamento». La decisione è arrivata dopo l’ultimatum delle autorità competenti: o si ristruttura, o si chiude.

Dal 1° gennaio 2024 la Don Delpodio è entrata a far parte della Fondazione Santa Marta, insieme alle strutture di Roccaforte e Beinette. È una storia simile a quella di molte case di riposo nate nei piccoli centri piemontesi: edifici costruiti grazie all’impegno di parroci, amministratori e cittadini che volevano offrire un luogo di accoglienza agli anziani del paese.

Negli ultimi anni la struttura di Morozzo ha affrontato difficoltà strutturali e gestionali. Nonostante questo, il personale ha continuato a garantire assistenza e relazioni di qualità. «Durante una valutazione psicologica – raccontano dalla direzione – tutti gli ospiti dichiararono di trovarsi bene. È un segno del clima umano che si respirava qui, nonostante i muri scrostati e i bagni scomodi». A riaccendere la speranza è stato un lascito di due sorelle benefattrici di Morozzo, che consentirà di avviare un importante progetto di riqualificazione. La Fondazione intende presentarlo ufficialmente alla comunità durante la Fiera del Cappone. L’obiettivo è restituire alla Don Delpodio un ruolo centrale nel territorio, con spazi più moderni e funzionali. Le risorse attuali non bastano, ma la Fondazione Santa Marta conferma la volontà di trovare nuovi fondi e portare a termine i lavori. La fase più difficile è stata il trasferimento degli ospiti. Inizialmente si era valutata la possibilità di mantenere qualcuno all’interno durante i lavori, ma l’entità dell’intervento lo ha reso impossibile. «Abbiamo dovuto dimettere tutti – spiegano –. È stato doloroso per gli anziani, per i familiari e per noi operatori. A Morozzo si stava bene». Il personale non è stato lasciato solo: la maggior parte degli operatori è stata ricollocata nelle strutture di Beinette e Roccaforte, grazie a un accordo con i sindacati che ha garantito la tutela occupazionale. «Speriamo di poter presto riaprire le porte – scrivono i responsabili – e di rivedere qui gli ospiti che hanno sempre detto, con semplicità ma con convinzione: a Morozzo si sta bene».

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