03/12/2025 - 12:52
Il primo dato che emerge dal Bando Neve 2025 è la forza del territorio monregalese, che si conferma il baricentro della strategia piemontese dedicata alla montagna. L’annuncio, arrivato mercoledì 3 dicembre a Torino durante la presentazione ufficiale in Regione con il presidente Alberto Cirio e gli assessori Marco Gallo e Paolo Bongioanni, definisce un quadro chiaro: gran parte della spinta finanziaria per lo sviluppo della stagione invernale si concentra proprio qui.
Il progetto più corposo riguarda infatti il Mondolè Ski, considerato la dorsale del comprensorio monregalese. I 12 milioni destinati a Prato Nevoso, Artesina e Frabosa Soprana rappresentano il più consistente investimento pubblico dell’intero bando (di 50 milioni totali) e denotano la volontà di consolidare un sistema turistico che negli ultimi anni ha dimostrato grande vitalità.
Sul resto della provincia si distribuisce un mosaico di interventi che, pur con dimensioni diverse, concorrono tutti allo stesso obiettivo: garantire impianti più moderni, più efficienti e capaci di sostenere stagioni sempre più complesse dal punto di vista climatico. Limone Piemonte, con due contributi che sfiorano complessivamente i 3 milioni, consolida il proprio ruolo di polo internazionale; Sampeyre, Argentera, Roburent, Viola Saint Grée e Roccaforte Mondovì riceveranno un milione ciascuno per rimettere mano a infrastrutture strategiche per le rispettive vallate.
Il quadro prosegue con gli interventi rivolti alle realtà di medie dimensioni: Garessio, Entracque, Pontechianale, Bagnolo, Crissolo e Paesana potranno contare su risorse comprese tra i settecento e gli ottocentomila euro. Alla Provincia di Cuneo è invece destinato un finanziamento vicino al milione per la seggiovia sul Monte Alpet, che svolge un ruolo essenziale nell’accessibilità dell’area.
Accanto allo sci alpino, il bando riserva attenzione anche alle località del fondo, spesso più fragili dal punto di vista economico ma decisive per la vitalità delle vallate. A Chiusa di Pesio arrivano cinquecentomila euro, mentre Alagna-Valsesia, Entracque e l’Unione Montana Alpi Graie beneficiano di contributi che si avvicinano alla soglia dei cinquecento mila.
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