La lezione del voto

Ha vinto soprattutto chi ha fatto opposizione al governo Draghi. Fratelli d’Italia è l’unico partito che può davvero esultare. Ha sbancato dappertutto, gli altri sono calati in modo più o meno fragoroso, a parte la Lega che si lecca le ferite iniziando la resa dei conti con Salvini in un consiglio federale blindato. Il Pd ha dato la dimostrazione di non sapere che cosa è, non a caso è rimasto isolato: né sul versante 5 Stelle forte al sud, né con Calenda. Così ha perso, perché dopo anni di esistenza in quanto garante dell’establishment, quando questo non funziona, il Pd non sa che cosa fare. La destra centro ha vinto. Per dirla con Pietrangelo Buttafuoco “è la rivincita di Coccia di Morto su Capalbio” citando “Come un gatto in tangenziale” di Albanese. Che se ne fa, in sostanza, il Paese di raffinatezza, ragionamenti felpati e savoir faire quando i problemi del paese sono reali, contingenti? Così’ l’offerta politica di Letta non è stata accettata e gli elettori hanno scelto Giorgia Meloni, “la nuova ragazza in città” che è riuscita ad allargare il perimetro del centrodestra, con la capacità di parlare ai moderati, dimostrando di aver imparato bene la lezione. Infine: i giovani hanno votato i partiti minori, quelli che hanno puntato su diritti civili ed ambiente. Chi ha perso? La politica: 16,5 milioni di italiani non sono andati alle urne.