28/12/2022 - 10:54
Ti auguro 12 mesi di felicità, 52 weekend di serenità, 365 giorni d’amore, 8.760 ore di fortuna, 525.600 minuti di successo, 31.536.000 secondi di amicizia. La frase è tra le tante che si trovano sulle “guide” per augurare qualcosa a qualcuno, alla voce Capodanno. Sarà che a me i numeri non hanno mai granché affascinato (nemmeno capiti per confessata inadeguatezza alla matematica), questa modalità è sì originale, ma meccanica, fredda e anche un po’ “manieristica”. Alla chiusura dell’ultimo numero del giornale dell’anno, ai nostri lettori vorremmo augurare questo: lasciare andare una sola cosa, la più importante. Ragionare con la convinzione che non ci sia abbastanza tempo. Per migliorare, cambiare, iniziare. Insomma, per vivere. Perché nonostante l’esecrabile gesto (da non imitare) di gettare, a Capodanno, dalla finestra le cose vecchie, quella cosa funziona anche solo come metafora, esercizio mentale, senza per forza ricevere un bidet sulla testa passeggiando per una via. Soprattutto se le “cose vecchie” si chiamano guerra, discriminazione, covid, razzismo, violenza, crisi economica. Proviamoci. Auguri di cuore a tutti voi.
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