22/09/2023 - 11:32
di g. sca.
Sulla questione migranti sono disilluso come i lampedusani che accolgono da decenni gli immigrati, gli danno da mangiare e da bere, accolgono famiglie e bambini in cambio di nulla, di un sorriso e di un grazie in lingue sconosciute. Disilluso perché nel mondo ideale i confini non dovrebbero esserci, ma i lampedusani per primi vorrebbero che il fenomeno fosse “regolamentato”, come mi dissero già nel 2011 quando visitai l’isola per turismo e per cronaca. Quando si parla, invece, di immigrazione, le forze politiche nazionali ed europee ne fanno soprattutto una battaglia ideologica, un modo per scontrarsi. Certo che il primo dovere è dare da bere e mangiare, poi gli Stati, però, devono organizzare la permanenza siccome i migranti sono lì, non sono un esercizio di stile. Dico una banalità. All’indomani dell’apertura dei lavori dell’Onu sul tema, all’antiterrorismo schierato da Parigi a Ventimiglia e alla bocciatura del piano Ue da parte della Polonia, non avendo una soluzione in tasca, è chiaro che la soluzione deve essere globale. In questo ha ragione la presidente Meloni. L’Africa è abbandonata, ma è la terra del futuro, affidata al dittatore di turno e agli affari di Cina e Russia. Attenzione, perché la miopia è sempre stata la malattia delle nazioni poco lungimiranti.
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