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20/12/2023 - 11:49
Carlo Marletti è stato giornalista e studioso di sociologia politica della comunicazione all’università di Torino, precursore della comunicazione politica. Un fascino incredibile quando spiegava e, ad ogni Natale, chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo non può non pensare alla lezione sul “valore del dono”. Chi pensa che non esista il dono privo di motivi di interesse ha ragione, dato che un atto di generosità genera la percezione della gratitudine in chi lo dona. Si ricava comunque qualcosa, anche in assenza di beni materiali. Marletti citava fonti antropologiche e diceva: “il dono, nel suo significato antropologico, è un atto di reciprocità in tre fasi: dare, ricevere, ricambiare”. Questo processo prevede un elevato livello di fiducia in quanto sotteso da un forte livello di valore sociale di condivisione e di appartenenza. Il donare e l’ingratitudine sono, però, due facce della stessa medaglia: aspetti che chi fa volontariato conosce molto bene. Tranne qualche influencer caduto in un “problema di comunicazione”. Enzo Ferrari era convinto: “Non fare mai del bene se non sei preparato all’ingratitudine”. Lo sa bene chi fa il volontario o chi si adopera per gli altri ogni giorno, senza clamore. Per fortuna sono tanti.
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