Stefano Corgnati, rettore del Politecnico di Torino
28/02/2024 - 07:07
di g. sca.
Questo giornale ha vissuto con grande trepidazione tutte le fasi di “Mondovì città universitaria”. Era in prima linea nel 1990 quando aprì i battenti con 130 studenti e dopo il primo anno si passò ad oltre mille, con 14 mila lauree erogate in 20 anni. La legge del 1998 stanziò 8,1 miliardi di lire per interventi di edilizia universitaria (col senatore Lorenzi). Eravamo in prima fila quando, nel 2010, con il rettorato di Francesco Profumo, la sede del Poli fu chiusa: centinaia di studenti e decine di amministratori che protestavano in piazza Battisti sotto il cartello preparato da “Provincia granda” con la scritta “Il Poli non si tocca”. Fu, invece, chiuso e nel 2019, invece, risorse con l’accordo con il rettore Saracco. Per questo esserci anche martedì, con il neo “Magnifico” Corgnati che giudica, in consiglio comunale, Mondovì “città giusta in cui far crescere il Poli” ed il direttore Cirio (Confindustria) che dice “Andiamo avanti”, per noi è stata un’emozione. Che vorremmo condividere con la città: il Poli costa, non c’è dubbio, ma ogni euro speso non può che rientrare in formazione alta, specializzata, futuro per le giovani generazioni, lavoro. Non perdiamo l’occasione.
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