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C’è spazio per lei

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C’è spazio per lei

Foto di Elin Tabitha su Unsplash

06/03/2024 - 05:58

Dal 1977, ogni 8 marzo l’Italia con le sue istituzioni civili e le varie articolazione della società civile si organizza per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche ma anche le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora protagoniste e vittime in tutto il mondo. Giusta la dicitura “Giornata internazionale della Donna” piuttosto che il banale “Festa della donna”. Ci ricorda che tante donne in passato hanno lottato con tenacia contro le discriminazioni e le violenze, per rivendicare il proprio diritto di stare nel mondo, di viverlo con libertà. Ci ricorda da dove veniamo e dove stiamo andando. Se Ulisse non aveva il diritto di imporre a Penelope di restare in casa a tessere la tela in attesa del suo ritorno (per 20 anni), anche la bimba di 10 anni con il niqab in classe a Pordenone avrebbe il diritto di scoprirsi quanto vuole e mostrarsi al mondo. Come Penelope aveva il diritto di uscire di casa, vedere il mondo, ribellarsi a una volontà maschile, così pensiamo che la bimba abbia tutto il diritto di ribellarsi ad una valenza religiosa che impone di nascondersi al mondo, magari variopinto e mutevole, ma dove in realtà c’è spazio soprattutto per lei.

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