“Un bel posto in banca…”

La generazione nata negli Anni Trenta e Quaranta avevano un “mantra” per i propri figli: “Un bel posto in banca è la cosa più sicura, devi raggiungerlo”. Poi arrivò la generazione del lavoro creativo, infine quello delle soluzioni digitali, degli influencer, e via dicendo. In un’epoca di grandi incertezze per il futuro, mi ha colpito la pubblicazione dello studio di Linkedin nei giorni scorsi. Il più grande network professionale online pubblica la classifica annuale Top Companies 2024 Italia che, basandosi sui dati della piattaforma, identifica 25 aziende che si distinguono come luoghi di lavoro per la crescita e lo sviluppo professionale. Il numero uno in classifica nel nostro paese? Una banca, nella fattispecie Intesa San Paolo, Unicredit si conferma stabile (al settimo posto) e Bnp Paribas si posiziona al quindicesimo posto. Via via gli altri settori lavorativi. Insomma “la ricerca del posto in banca è tornato” se è vero che sono considerate oggi tra le migliori aziende dove fare carriera. Come la moda, il posto di lavoro è ciclico, almeno nella concezione legata alla “sicurezza” di mantenerlo. C’è un elemento che non ho rilevato scorrendo l’indagine in questione: non si fa cenno al fatto se chi cerca la realizzazione nel lavoro sia mosso soprattutto da passione o solo da interesse (di vario genere). Mi piacerebbe pensare alla prima ipotesi.