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IA: l’ondata sul lavoro

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IA: l’ondata sul lavoro

Foto di Igor Omilaev su Unsplash

22/05/2024 - 07:26

di g. sca.

La rivoluzione dell'IA (Intelligenza Artificiale) rappresenta la 'terza ondata' di trasformazione per il settore pubblico degli ultimi 15 anni, dopo la spending review e la pandemia. Il forum della pubblica amministrazione che si è appena concluso ha fornito dati inquietanti: circa il 57% dei dipendenti, 1,8 milioni di lavoratori, saranno fortemente esposti alla nuova tecnologia e il 12% di questi rischia di essere sostituito, un esercito pari a 218mila persone. Tradotto: chi si specializza di più potrebbe sfuggire alla competizione con gli strumenti tecnologici, gli altri no. Così rischiamo, però, di guardare il fenomeno solo dal punto di vista della macchina del pubblico impiego. Il filosofo inglese Hobbes chiamò Leviatano lo Stato (politico) paragonandolo ad un dio mortale che domina i comportamenti umani e tutto decide per loro. Se si guarda il dato dalla parte dell’uomo e non del Leviatano, la considerazione è facile: sia lo Stato a rinnovarsi prima di tutto. Di fronte a un simile impatto della IA, la pubblica amministrazione è chiamata ad una riforma strutturale, puntando su competenze come creatività, adattabilità, pensiero critico e soft skill che possono qualificare il lavoro liberato da mansioni ripetitive e routinarie. Chi la spunterà?

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