Foto di Daia Sannykova su Pexels.com
15/01/2025 - 07:07
di g. sca.
Quanto sia difficile, oggi, indossare una divisa è evidente. Soprattutto dopo tutti gli episodi di cronaca noti: Rimini e Roma in testa. Essere giudicati per il proprio lavoro è capitato, prima o poi, a tutti. Il fatto è che questo gioco “interno” per le forze di polizia diventa un esercizio rischioso per la democrazia stessa se si basa sulla delega alle forze dell’ordine dell’uso della forza, con prerogative precise dettate dagli ordinamenti. Il punto sta nelle parole del comandante generale dell’Arma dopo gli scontri di Torino, Roma e Bologna: «La nostra professionalità è la risposta migliore anche a inopinati commenti». I cori antitaliani di migranti di seconda generazione non fanno stare tranquilli. Il disagio stile “banlieue” ed una regia anti istituzionale costituiscono una miscela allarmante. Affrontare in modo ideologico l’argomento è pericoloso. Il fronte su cui agire dovrebbe essere il cosiddetto “aspetto culturale” e qualcosa, lì, non ha funzionato. E poi ci sono le forze anarco insurrezionaliste infiltrate nelle manifestazioni più o meno civili. Questi i temi su cui lavorare a beneficio di tutti, al di là delle guerriglie delle forze politiche. Proviamo per un giorno, idealmente, ad indossare una divisa: avremo un utile punto di vista da cui partire.
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