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LA STANZA DELLE PAROLE SOSPESE

Isa e i suoi desideri del cuore

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"Il naufragio", l'intervento di Marita che racconta il terrore del papà nel suo racconto di guerra

L'illustrazione di Giulia Otta e la scrittrice Monica Bresciano

03/04/2024 - 20:42

di Monica Bresciano

Isa mi scrive e ci racconta la sua ricerca delle origini biologiche. Ancora una volta emergono le difficoltà che non solo sono legate al percorso burocratico ma anche a quello emotivo che, inevitabilmente, mette in gioco tante vite. In questi particolari contesti, il vissuto di ognuno è pregno di sentimenti contrastanti in bilico tra paure e desideri che, purtroppo, possono creare terreno fertile per le incomprensioni e portare a profonde amarezze. Nonostante ciò, il bisogno di ritornare alla propria radice, è un fuoco che non cessa mai di ardere e ci spinge a ricercare ancora, a superare qualsiasi ostacolo pur di ritrovare quell'inizio sacro.

«Mi chiamo Isa e ho 59 anni. Vi racconto la mia storia…

Torno indietro nel tempo, molto, quando un pomeriggio di ottobre del 1964 sono nata alle 15,15 e alle 17 sono già in Istituto, nella collina torinese dove rimango per 8 mesi fin quando due adorabili persone Rocco e Giovanna mi portano a casa, sì la loro casa, che mi ha vista crescere, piangere, litigare e amare tantissimo questi genitori che si sono presi cura di me. Son sempre cresciuta con la consapevolezza di essere stata adottata e quindi non ho avuto nessun trauma nella crescita di ragazza e poi di donna, però, crescendo, le domande cominciano a bussare alla mia porta e solo quando Rocco e Giovanna non ci sono più, inizio la ricerca delle mie origini. l'iter inizia con il Tribunale di Torino dove riesco ad avere pochissime informazioni sulla mia mamma biologica, età e provenienza geografica. Passano anni nel buio totale, finché, grazie alla mia caparbietà e all'aiuto dell'ass. Faegn, riesco ad arrivare ad un nome e un indirizzo. Parto, ci dividono solo 60 km. In quel tragitto non so cosa sperare, le emozioni sono a mille, non so se la troverò, ma mi butto. Trovo un parente che mi porta da lei. Quando mi vede capisce subito e abbracciandomi mi dice: “Speravo mi venissi a cercare in TV “. Quella sera arrivo a casa da mio marito e i miei figli e la prima cosa che faccio è andare allo specchio e potermi rivedere in qualcuno, paragonare il mio volto con quello di mia madre, non lo dimenticherò mai. Ci siamo sentite per 2 anni, viste una volta, ma di nascosto perché lei ha marito e 3 figli che non sanno niente. Per me la situazione diventa stretta, soffro e non condivido il suo continuare a mentire, quindi prendo un po' le distanze.

Avrei tanto da raccontare ma non c'è spazio per tutti i sentimenti, so solo che avrei potuto avere una famiglia, ma non è stato così. La cosa che ci tengo a dire è che purtroppo una parte di malinconia e tristezza vive sempre in me e le domande senza risposta sono ancora tante.

Ma io non mollo e ora cerco mio padre biologico, tramite un test DNA posso confermare che è di origine piemontese e quindi vado avanti con fiducia.

Un grazie va alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e appoggiato anche nei periodi più difficili»

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