LANGA
18/06/2021 - 19:33
di f.trax
Tutti noi vorremmo essere “liberi”. Franco Dalmasso, oggi 70enne, ha trovato un modo tutto suo per raggiungere la libertà: nel ’78 è andato a vivere nei boschi ai Cerati di Boves. Remo Schellino lo ha conosciuto nel 2012: le lunghe chiacchierate tra loro sono alla base di uno dei tre documentari che il regista, in procinto di portare i suoi lavori in giro per la provincia, ha montato a Naviante durante il lockdown. Abbiamo incontrato l’autore alla vigilia della “prima”, le cui prenotazioni sono esaurite, in programma il 24 alle 21 al Multilanghe di Dogliani. “Grazie al cielo”, questo il nome dell’elaborato il cui teaser era stato premiato nel 2016 al Movie Alp Contest, si potrà vedere anche a luglio: l’8 a Belvedere Langhe, il 9 a Margarita e il 17 a Roddino nell’ambito della rassegna “Terra, cielo e altre storie”.
Possiamo dire che il documentario rappresenti una riflessione sul tema della libertà?
«Chi lo guarda deve porsi questa domanda: io sono veramente un uomo libero? Anche Franco ammette di non esserlo completamente. A differenza nostra, però, non è schiavo del lavoro, dello stress quotidiano. Ormai tutti corrono e sono martellati dai messaggini di Whatsapp. Lui si è spogliato di tutto questo: le sue uniche preoccupazioni erano rappresentate dal trovare la legna per scaldarsi e il cibo per sfamarsi. Si svegliava la mattina, coltivava l’orto, si fumava una sigaretta, contemplava la natura e, quando faceva buio, andava a dormire».
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