LANGA
08/03/2022 - 16:19
di f.trax
«Proprio in questo momento mi sto informando su come andare su. Sono “malfatto” così: quando vedo certe cose non ce la faccio a rimanere con le mani in mano». Questo ci ha detto sabato Carlo Borra, presidente dell’associazione “L’Aquilone” di Farigliano che la settimana scorsa ha raccolto assieme a Casa do Menor cibo e indumenti da inviare in Romania dove vengono accolti profughi ucraini. Tre giorni dopo lo ritroviamo in viaggio verso l’Ungheria. «Tramite un suo ex collega monregalese - ci racconta martedì durante una sosta in Autogrill - ci siamo messi in contatto con un ingegnere ucraino. Questi ha convertito la sua “fazenda” posta al confine con l’Ungheria in un rifugio per i suoi connazionali in fuga dalle zone più colpite dalla guerra: ora è nei guai perché in quella particolare zona gli aiuti hanno difficoltà ad arrivare».
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