LANGA
20/10/2022 - 13:40
di f.trax
Nel mese di gennaio dello scorso anno è subentrato a Gianmatteo Baralis. Dare nuovo slancio a una realtà consolidata che rappresenta 89 soci conferitori è la sua missione. Quella che si è appena conclusa per il 27enne Alessio Marenini è la seconda vendemmia da direttore della Cantina sociale del Dolcetto di Dogliani. In precedenza il giovane enologo torinese con in tasca un diploma di perito chimico aveva lavorato tre anni e mezzo per le Cantine Manfredi di Farigliano: di qui, nel 2017, la scelta di traslocare nel “paese dei Gat Ross” per seguire la sua passione. «Nel momento in cui avevo deciso di studiare Enologia sapevo già che mi sarei dovuto trasferire. Non è che le vigne potessero venire a casa mia…».
Alessio Marenini, come sta andando questa esperienza a Dogliani?
«Mi trovo molto bene. Naturalmente mi è servito un periodo di adattamento e inserimento. L’ex direttore, che devo ringraziare per quanto mi ha trasmesso, mi ha accompagnato nel passaggio di consegne, nelle dinamiche aziendali. Poi, pian piano, ho preso in mano la gestione dell’azienda».
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