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Il re del cioccolato Gobino: «Il deposito di rifiuti potrebbe obbligarci a cercare nocciole altrove»

Ai tanti “no” contro il progetto della Cement a Clavesana si aggiunge, inoltre, quello del piozzese Teo Musso

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Il re del cioccolato Gobino: «Il deposito di rifiuti potrebbe obbligarci a cercare nocciole altrove»

Immagine tratta da Facebook

10/11/2023 - 11:30

di f.trax

Continuano le prese di posizione di imprenditori e associazioni contro il progetto della Cement di realizzare nell’area artigianale di Clavesana un sito per il recupero e lo stoccaggio di rifiuti anche pericolosi. L’ultima è quella di Guido Gobino, il re del cioccolato di Torino che, essendo proprietario di una casa in frazione Naviante, aggiunge il suo “no” a quelli del designer Chris Bangle, della direttrice di Slow Food Serena Milano, del presidente della Cantina di Clavesana Giovanni Bracco e della presidente dell’associazione dei Calanchi Anna Bracco. Anche perché, per la sua attività di produzione di cioccolato, da più di vent’anni acquista circa 25-30 tonnellate l’anno di Nocciola Piemonte Igp in guscio da 6-7 aziende agricole site nei comuni di Carrù e Farigliano (frazioni Mellea, Naviante, Viaiano). «Nel 2019 - ricorda Gobino, senza nascondere la sua preoccupazione - sono stato nominato “Ambasciatore della Nocciola Tonda gentile delle Langhe” in virtù della dedizione e valorizzazione di questo prezioso frutto della nostra terra. Rimango quindi realmente stupito e preoccupato dalla possibilità che venga installato un deposito così pericoloso, in una zona particolarmente vocata alla coltivazione della Nocciola del Piemonte Igp e, non ultimo, di importanti vitigni. Mi risulta che tra Clavesana e comuni limitrofi, insistano circa 200 aziende agricole di coltivazione nocciole per un totale di circa 600 ettari. Sottolineo infine che la Comunità Europea è sempre più attenta ai valori inquinanti presenti nelle materie prime da noi utilizzate, in particolare cacao, nocciole e latte in polvere. I valori di cadmio, piombo, arsenico, idrocarburi presenti in queste materie prime sono tenuti sotto stretta osservazione. Un sito di stoccaggio di materiali così pericolosi e inquinanti potrebbe provocare grave pregiudizio alla qualità delle nocciole da noi raccolte, obbligandoci a ricercare altre zone di produzione che garantiscano la salubrità a noi necessaria...». 

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