MENU

LANGA

Clavesana: la vicenda del sito per lo stoccaggio di rifiuti domani approda in consiglio regionale

Interrogazione del consigliere del Movimento 5 Stelle Ivano Martinetti

CONDIVI QUESTA NOTIZIA:
Clavesana: la vicenda del sito per lo stoccaggio di rifiuti domani approda in consiglio regionale

13/11/2023 - 12:45

di f.trax

“Quali azioni intenda intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, per garantire la salvaguardia dell’equilibrio ambientale, territoriale, economico, turistico e agricolo del territorio in questione”. Lo chiederà, attraverso un’interrogazione al presidente del consiglio regionale Stefano Allasia (Lega), il consigliere del Movimento 5 Stelle Ivano Martinetti durante l’ultimo consiglio regionale in programma domani pomeriggio a Torino. Il riferimento è al progetto per la realizzazione di un deposito di rifiuti anche pericolosi, contenenti tra l’altro amianto, cadmio, mercurio, vernici e oli esausti, proposto dall’azienda Cement presso l’area produttiva del Comune di Clavesana. “L’area di destinazione dell’insediamento - si può leggere nel testo dell’interrogazione - annovera la presenza in adiacenza di un impianto di produzione alimentare legato alla filiera della carne e uno legato alla produzione pasticcera. Annovera inoltre, nelle immediate vicinanze, territori da tempo vocati alla filiera agroalimentare e turistica tipica del territorio di Langa quali la produzione di vini d’eccellenza, la produzione di nocciole, la produzione di luppolo per birrifici artigianali, la principale sede della filiera zootecnica legata alla Razza bovina Piemontese, la produzione di tartufi neri e bianchi, la presenza di peculiarità geologiche uniche nel loro genere come i calanchi del Tanaro, la produzione casearia d’eccellenza”. “Il contratto di compravendita dell’area - scrive ancora Martinetti in premessa - si basa sulla convenzione originariamente deliberata per le operazioni di sviluppo del Pip, la quale aveva come parte integrante la piena vigenza della tabella ministeriale relativa all'interdizione dell’insediamento di aziende insalubri di primo grado (amianto, materiali classificati pericolosi...). Per quanto ci è dato sapere, inoltre, il terreno di destinazione dell’insediamento è collocato in adiacenza alla zona massima di esondazione del fiume Tanaro come da mappa regionale vigente, determinando potenziali rischi di diffusione del materiale pericoloso in occasione di eventuali piene alluvionali di portata simile a quella verificatasi nel novembre del 1994”. «In questa vicenda - dichiara Martinetti - manca la voce della Giunta regionale, sempre pronta a parole a difendere le eccellenze del territorio piemontese. Ora si deve passare dagli slogan ai fatti. Chiederemo conto all’esecutivo di quali azioni intenda mettere in campo per salvaguardare il territorio già pesantemente colpito, nel corso degli anni, da esondazioni e calamità naturali».

Ulteriori informazioni sull'edizione cartacea

Edicola digitale

Sfoglia

Abbonati

LE ALTRE NOTIZIE

Powered by Gmde srl