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Anche la Bottega del Vino di Dogliani contro la creazione del deposito di rifiuti a Clavesana

"Non è quella di una enorme capannone di 2.000 metri quadri, alto 11 metri, l’immagine che vogliamo proporre di questo territorio"

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Anche la Bottega del Vino di Dogliani contro la creazione del deposito di rifiuti a Clavesana

17/11/2023 - 03:33

di f.trax

Aveva già inviato osservazioni alla Provincia e si era iscritta al comitato "Clavesana dice no allo stoccaggio di rifiuti pericolosi". Ora la Bottega del Vino di Dogliani, associazione tra produttori della denominazione Dogliani Docg a cui è associata anche la Cantina di Clavesana, spiega perché ha deciso di prendere posizione contro la creazione del deposito di rifiuti anche pericolosi nell'area artigianale del Comune di Clavesana. "Come associazione di produttori - si può leggere nella lettera firmata dalla presidente Nicoletta Bocca e da tutti i membri del direttivo - affrontare aspetti seppur importantissimi quali la possibile minaccia alla salute che una simile attività può rappresentare, e nemmeno sottolineare aspetti rilevanti come il traffico di mezzi pesanti e l’inquinamento generati da una simile attività, il disagio e la preoccupazione della popolazione, i dubbi sollevati da geologi sulla idoneità del luogo scelto, dubbi già espressi in passato e che sono stati ribaditi e bene illustrati anche in questa occasione. Siamo infatti certi che tutti questi aspetti siano stati affrontati da altre associazioni e enti presenti sul territorio capaci di farlo sicuramente meglio di noi. Noi, come associazione di produttori vitivinicoli vogliamo accendere i riflettori sugli aspetti che più conosciamo e che riguardano la nostra attività, una attività che sta generando un importante flusso turistico, e che sta dando prospettiva di sviluppo ad una zona che deve avere il coraggio di decidere la propria identità territoriale e sviluppo futuro: quella di un territorio ad alta vocazione vitivinicola e turistica. Riteniamo che la scelta di collocare in uno dei più importanti comuni viticoli della Denominazione Dogliani Docg - area che comprende anche altre importanti denominazioni quali Alta Langa Docg e Langhe Doc - sia una scelta totalmente contraria alla prospettiva di sviluppo della zona. Stiamo parlando di un tessuto di famiglie contadine che operano in viticoltura ma anche in corilicoltura, allevamento e pastorizia con trasformazione, produzione di aromatiche, cerealicoltura di alta qualità, per non parlare delle attività di ricezione e accoglienza che sono indubbiamente la chiave dello sviluppo di questa area unica e preziosa il cui paesaggio agrario e viticolo ha permesso l’ingresso nella buffer zone Unesco accanto ai vicini territori chiave di Barolo e Barbaresco. Negli ultimi anni l’area della denominazione Dogliani Docg è diventata di forte interesse per gli investimenti viticoli delle aziende produttrici delle zone limitrofe, anche quelle della Langa più conosciuta del Barolo e del Barbaresco. Diversi importanti produttori hanno acquistato cascine e terreni in vista di una possibilità di sviluppo della propria attività, nei comuni della Denominazione e in Clavesana, area viticola di altissima qualità storicamente documentata. I territori della zona Unesco sono giunti ad un punto di saturazione per cui è prevedibile che anche le attività di ricezione turistica saranno implementate in direzione dei 21 comuni della denominazione Dogliani Docg. A fronte di tutto questo è quella di una enorme capannone di 2.000 metri quadri, alto 11 metri, che raccoglie rifiuti, pericolosi o meno, l’immagine che vogliamo proporre di questo territorio? È questa la biodiversità che vogliamo offrire ai clienti dei nostri prodotti e agli estimatori del nostro paesaggio agrario chiudendoci così una possibilità di sviluppo che sarebbe redditizia per tutta la popolazione e non solo per pochi? Il nostro lavoro a contatto con la natura e la terra ci impone il ruolo di guardiani dell'ecosistema agrario. Nel territorio di Clavesana, abbiamo visto ciclicamente anche importanti esondazioni del fiume Tanaro. Sono stati valutati i rischi e l’impatto che un incidente che causasse dispersioni potrebbe avere su tutti i comuni a valle lambiti dal fiume, anche quelli che si ritengono lontani e non immediatamente coinvolti? I disastri ecologici del passato, incendi e sversamenti in aree fluviali avvenuti in zone vicine, e sempre possibili, data la fallibilità del genere umano, non ci hanno insegnato nulla? Che impatto potrebbero avere sulla salubrità e sull’immagine dei prodotti alimentari e dei vini riconosciuti come eccellenze del territorio della provincia di Cuneo e della Regione Piemonte, istituzioni che devono proteggere lo sviluppo e l’identità agricola di questi territori?Siamo una denominazione vitivinicola che, come detto, insiste su 21 comuni e tutti i sindaci e le giunte, non solo i comuni confinanti, devono riflettere sul fatto che ciò che potrebbe accadere a Clavesana è qualcosa che riguarda tutta la nostra denominazione Dogliani Docg, la sua immagine, il suo vino,bla sua agricoltura e il paesaggio, in poche parole il suo futuro".

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