LANGA
27/06/2024 - 17:54
di f.trax
Due ricorsi al Tar contro il Comune. Li ha presentati la Cement, la ditta villanovese intenzionata a realizzare nell’area artigianale di Clavesana il deposito per il recupero di macerie e lo stoccaggio di rifiuti anche pericolosi. Lo fa sapere l’ex sindaco ed attuale capogruppo della minoranza Luigino Gallo appena terminato il consiglio di insediamento di mercoledì sera: «Il sindaco Bruno Terreno ha ribadito la totale opposizione della nuova amministrazione a “ricevere sul territorio comunale anche un solo grammo di rifiuti pericolosi”, ha aggiunto che: “sarà nostra cura informare costantemente i cittadini sull’evolversi della vicenda” (vicenda del deposito Cement). Il neo sindaco ha anche dichiarato che: “ci sarà la massima apertura al dialogo con la minoranza”. Io gli ho già telefonato, ma non ho ancora ancora avuto da lui alcun genere di risposta. Inoltre riguardo alla “trasparenza” voglio segnalare che sul sito del Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) sono presenti due ricorsi. Riguardo al loro contenuto noi consiglieri di minoranza non siamo ancora stati informati e non mi risulta che alcun tipo di comunicato sia stato fatto alla cittadinanza ci chiediamo fin da subito perché non sia stata fatta nessuna comunicazione al riguardo. Dovremo quindi fare un accesso agli atti per capire il contenuto di queste istanze».
Il primo ricorso, depositato il 20 giugno, fa riferimento all’ordinanza “di sospensione lavori in corso per intervento edilizio realizzato in assenza del titolo abitativo” emanata dalla responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Clavesana. Il secondo, depositato il 24 giugno, alla deliberazione con cui la Giunta comunale di Clavesana del 24 aprile replicava all’osservazione del Comitato “Clavesana dice no allo stoccaggio di rifiuti pericolosi” e a quella del consiglio comunale di Clavesana dello stesso giorno avente ad oggetto: “Linee di indirizzo urbanistiche di Prgc. Determinazioni”. «I ricorsi della ditta - si limita a rispondere Terreno - sono arrivati rispettivamente uno e due giorni prima del consiglio comunale svoltosi mercoledì sera. Non erano all’ordine del giorno dell’assemblea e, in un’ottica di collaborazione tra maggioranza e opposizione, ci è sembrato corretto non andare a toccare certi temi. Abbiamo dato incarico a legali di esaminare la questione: quando conosceremo nel dettaglio tutti gli aspetti, informeremo la popolazione».
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