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Le “muse” di Alessandra Botto questa volta vestono i panni delle protagoniste dei quadri più famosi

Alla ribalta “modelle per gioco” di Farigliano, Cigliè, Mombasiglio, Clavesana, Mondovì, Niella Tanaro e Trinità

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Le “muse” di Alessandra Botto questa volta vestono i panni delle protagoniste dei quadri più famosi

Valentina Sacchi di Mondovì, Vermeer

25/07/2024 - 13:54

di f.trax

In uno spot di qualche anno fa un uomo a bordo della sua Lexus incrociava la ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer. Giura di non averlo visto («perché nella casa nel bosco non abbiamo la tv») Alessandra Botto, l’artefice del progetto “Muse Art, omaggio alle opere dei grandi maestri della pittura, rivisitate”. Protagoniste sono 11 “modelle per gioco” delle nostre zone a cui la fotografa residente a Farigliano ma con il cuore a Mombasiglio ha chiesto di impersonificare le iconiche donne al centro di alcuni dei più celebri quadri della storia dell’arte.

«L’idea - commenta l’ideatrice del progetto - non era semplicemente quella di trasformare un’opera pittorica in una foto ambientata nei boschi della Valle Mongia utilizzando modelle in carne ed ossa. D’accordo con le “muse”, infatti, ho cercato di personalizzare i quadri sulla base delle loro passioni. La ragazza di Gauguin, per esempio, mostra con orgoglio i suoi tatuaggi, quella di Klimt un arco. La ragazza con l’orecchino di perla legge un libro, quella con il parasole di Monet regge una borsa. La dama di Leonardo da Vinci, infine, non accarezza un ermellino ma un Australian Shepherd...».

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