LANGA
29/07/2025 - 10:13
Un avviso di pagamento quale “canone irrigazione 2025 straordinario” pari a 73 euro a giornata. Se la sono vista recapitare gli utenti del consorzio irriguo “La Piozza” che ha sede a Piozzo. A segnalarlo, attraverso una lettera inviata agli organi di informazione locale, un associato che ha voluto rendere pubbliche alcune sue considerazioni. Le pubblichiamo in attesa della replica del consorzio che abbiamo contattato nella giornata di ieri. “Come viene precisato nella missiva - scrive l’associato -l’incasso sarà destinato a fronteggiare la perdita d’esercizio 2024 attestante ad euro 51.154,18 come risulta dal consuntivo. Passivo formato da arretrati da pagare per stipendi e compensi al personale amministrativo e di controllo. Tale perdita è maturata a seguito di un intervento straordinario effettuato nel 2016 che ha comportato un esborso di 120.000 euro, metà del quale è stato pagato con la concessione di un mutuo bancario con rate mensili. Ovviamente a carico degli utenti. Nulla si dice circa la manutenzione dei fossi/canali che era stata posta a carico degli utenti stessi con l’avviso di pagamento inviato nel febbraio 2025 per il pagamento del contributo ordinario previsto all’art. 10 dello statuto, pari a circa 68 euro a giornata s.e.&o; praticamente nel 2025 andremo a pagare il doppio del costo del contributo annuo. Mi preme sottolineare che un’attenta analisi del conto economico avrebbe dovuto indurre gli amministratori sin dal 2017 ad effettuare un aumento minimo sul contributo ordinario che spalmato in alcuni anni avrebbe consentito di appianare il debito verso la banca ed evitare il formarsi della perdita d’esercizio di cui si fa cenno. Gli utenti avrebbero così potuto gestire in modo più equilibrato quel minimo aumento, in particolare nei rapporti tra concedente il terreno irriguo ed affittuario. Con il mercato attuale, invece, sia gli affitti che il prodotto scontano prezzi minimi; talchè si può dedurre che con il canone d’affitto del terreno nel 2025 probabilmente molti proprietari non potranno coprire l’intero contributo richiesto dal consorzio bealera La Piozza, nonché l’IMU e le imposte erariali gravanti sul terreno stesso. Inoltre, dobbiamo rimarcare che in questi anni la siccità morde i terreni, mentre i turni di irrigazione si riducono sempre di più, così come la scarsità d’acqua, creando malcontento tra gli utenti”.

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