Clavesana: 31 anni dopo l’alluvione del ’94, il paese non dimentica

Era la notte tra il 5 e il 6 novembre 1994 quando il Tanaro, gonfio di pioggia e rabbia, travolse Clavesana e la sua gente. L’acqua divorò strade, campi e case. Il fango entrò dappertutto, lasciando dietro di sé un silenzio irreale. In quella tragedia persero la vita cinque clavesanesi: Lorenzo Monti, 25 anni, e Giuseppe Peisino, 73, precipitati nella voragine del ponte Maccagno; Giuseppe Borra, 37, annegato nel garage della sua casa in frazione Borra; Adriano Bonino, 51 anni, e suo figlio Giuseppe, appena 14, sorpresi dalla piena al ponte dei Ghigliani. Cinque nomi che nessuno dimentica, come nessuno dimentica quelle ore in cui la Langa cambiò per sempre. Domenica 2 novembre, alle 9.30, il paese si ritroverà al cimitero comunale per la Messa in ricordo delle vittime dell’alluvione e di tutti i defunti. Seguirà la deposizione di fiori ai cippi commemorativi. Un gesto semplice, ma carico di memoria. Proprio un anno fa, in occasione del trentennale, Clavesana aveva inaugurato due luoghi simbolo della rinascita: il Giardino del Ricordo in frazione Borra e l’ex Oratorio, riqualificato come punto di accoglienza in caso di emergenza. Oggi quei luoghi raccontano quanto il paese abbia saputo rialzarsi, senza mai dimenticare. E ogni anno, quando arriva novembre, il Tanaro torna a farsi sentire nei racconti, negli sguardi, nei fiori posati in silenzio. Perché Clavesana non dimentica, e non dimenticherà mai.

LA COMMEMORAZIONE A FARIGLIANO

A Farigliano gli amministratori comunali ricorderanno Gianfranco Milano, sua mamma Maria Mancardi e gli albanesi Haki Leknikaj e Dorian Gjata martedì mattina, a margine della cerimonia del 4 Novembre, nei pressi del ponte all’ingresso del paese che inizierà alle 9,30.