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L'otobrina porta il vino in cantina. Piogge vere dopo lunedì

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Per Capodanno “il passato non dimentica” e il nostro meteo “fa ginnastica”.

04/10/2022 - 18:14

Quand ch'a 's intra ant l'otôbrina, 'l vìn 'nt la cantina... Eh già, è ottobre (anzi, è arrivata l'otôbrina) e il vino è già in cantina. È questa l'immagine che preferiamo del mese in cui il “foliage”variopinto delle nostre valli ci ricorda che l'autunno può non essere malinconico (come invece voleva fosse la prof di lettere, triste e a tratti feroce, del Ginnasio). I colori che la campagna ha in gran parte cancellato insieme agli alberi che una volta la costellavano resistono invece nei boschi e nelle foreste dove l'accanimento del profitto a tutti i costi è meno forte. L'otôbrina è il termine migliore per indicare i tepori ancora tardo estivi di cui anche se già ai margini dell'inverno godiamo sulle nostre colline e sugli altipiani esenti dalle prime nebbie autunnali. Non un semplice ottobre, ma un mese che ancora allude in certi pomeriggi rischiarati da un sole vivo alla stagione appena conclusa, a volte non sfruttata in pieno a causa degli eccessi del caldo e del secco, come avvenuto quest'anno. La bella otôbrina è stata quasi una costante dal 2000 in poi quando le temperature medie del mese sono cresciute (rispetto al trentennio precedente) di un grado pieno nel primo decennio e di quasi un altro dal 2011 al 2021. Un mese di transizione, ma gradevole. Quasi sempre. Tanto più che in genere poi le grandi piogge alluvionali, quelle che hanno riservato alla Granda disastri come quello del 1994, si scatenavano a novembre e non nel mese delle semine, delle ultime vendemmie e delle castagne. Tranne che due anni fa, il 2 e 3 dell'ottobre 2020 quando la tempesta Alex sconvolse un po' tutte le nostre valli tra Marittime e Liguri cancellando quasi l'amata val Roya e interrompendo del tutto una delle nostre poche calate verso il mare. Un disastro, a tutt'oggi tutt'altro che rimarginato con le opere necessarie (“ Usque ad tandem Regione abuteris patientia nostra...”) e che allora non fu nemmeno allarmato come invece si poteva fare. Su questa rubrica “Tra terra e cielo” pubblicata su Provincia Granda del 30 settembre (tre giorni prima del disastro) scrivevamo che “Una nuova depressione dalla Francia spremerà pioggia da venerdì (2 ottobre, ndr) sulla Granda. Prima sulle Cozie poi nel pomeriggio il modello europeo prevede forti rovesci su tutta la zona compresa tra Val Vermenagna, l'alta valle Tanaro ed entroterra ligure, la media valle Tanaro e le Langhe cebano-monregalesi fino a quelle di Dogliani ...”. Prevedere ormai in gran parte si può e diventa sempre più importante avvertire, informare. Quest'anno le piogge le aspettiamo ma di sicuro quelle buone, tranquille e abbastanza continue da penetrare con calma nel terreno senza dilavare e imbibendolo invece con cura sino in profondità. Siamo -al momento- in una fase di bella “otobrina” con temperature minime attorno o poco sotto i 10 gradi e massime comprese tra i 20 e i 25. Il sole contende spazio alle nebbie mattutine anche se veli alti di nubi trascorrono ad oscurarne un po' il vigore. Qualche nuvola avvolgerà le Alpi da sabato 8 ottobre con qualche piovasco possibile, sparso, domenica. Da lunedì invece si prevede un fronte più organizzato che potrebbe intensificarsi martedì.

Romano.fulvio@libero.it

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