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Le Gru migrano verso Sud. la Lunga Estate del 2022 è finita

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Per Capodanno “il passato non dimentica” e il nostro meteo “fa ginnastica”.

01/11/2022 - 14:09

La puntualità di questi Ognissanti potrebbe stupire chi ha dimenticato il calendario. Non quello dei telefonini, né quello del pc, ma il calendario vero, quello di un tempo, magari appeso al muro della cucina con le lune ben impresse sopra a ricordarci antichi cicli di vita. Ma soprattutto il calendario -come chiamarlo?- naturale ed interiore, quello che ci segnala insieme alla lunghezza del giorno, alla percezione delle fasi delle piante, alla temperatura e così via dove ci troviamo noi nella scala dell'anno e dove stiamo andando. Lunedì con una puntualità difficile a spiegarsi la straordinaria (ed anche un po' paurosa) Lunga Estate del 2022 è finita con le ultime temperature da 23-24 di massima e i 12/14 di minima. È finita dopo 180 giorni e cioè dall'inizio di maggio con una giornata che accoglieva con un sole vivo e temperature più che miti chi andava in montagna, in un paesaggio ovunque solatìo e secco con solo i foliages a ricordarci di sfuggita che non l'estate ma l'autunno dovrebbe invece essere vicino alla sua fine. Il giorno dopo, Ognissanti, sul colle dell'Agnello la prima neve e temperature gelide cancellavano il panorama del giorno prima, quasi da deserto secco, arido alpino. La puntualità del calendario folklorico!  Lunedì, san Quintino, e ultimo giorno caldo, secondo il folklore meteo: “A san Quintìn 'l caôd  a l'è finì”. Chiude il caldo, si recitava un tempo, per poi aggiungere per il giorno dopo “A tuti i Sant, maniòt e guant!” perché ai Santi comincia il freddo. Nonostante Global Warming e fesserie del Genere Umano il calendario si srotola comunque con le fasi della nostra vita e le Gru che solcano i cieli delle nostre valli per andarsene al Sud verso la Spagna per poi migrare in Africa ci ricordano con i loro versi autunnali e le loro formazioni aeree a “V” che il ciclo continua, nonostante tutto.  E, ancora una volta, è proprio per il 3 ottobre che secondo i detti del folklore meteo oche e gru scappano dall'inverno migrando verso il caldo. Ed ora, arrivati a novembre,m  una perturbazione atlantica è arrivata a portarci ciò che più aspettavamo: un po' di pioggia, possibile e desiderata avanguardia di altre che confermino il ruolo che l'ultimo mese autunnale deve avere per il nostro habitat naturale. Quello di mese delle piogge. Certo, non come quelle del 1994 o del 2016, ma “piôvere” calme, fini e continue, che irrorino in profondità un terreno reso secco da due anni di siccità. Tra i 5 e i 10 mm sono previsti per martedì (10 in montagna con neve in quota medio alta), poi – dopo un mercoledì di tregua con qualche apertura- giovedì pomeriggio riprende il maltempo con maggiori apporti. Il grosso della pioggia dovrebbe  arrivare proprio giovedì fino a sera inoltrata e prima notte, soprattutto sulle zone delle Alte Liguri ed entroterra di Ponente con la neve che scende di quota fino a 2100 metri almeno. Dopo di che: fine settimana più fresco ma con sole che continuerà anche dopo. È finito il caldo anomalo, ma il freddo non arriverà ancora.
Romano.fulvio@libero.it

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