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Saltato a pie' uniti l'autunno, il 2022 scivola nell'inverno.

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Per Capodanno “il passato non dimentica” e il nostro meteo “fa ginnastica”.

08/11/2022 - 16:31

Verrebbe da dire che quest'anno non c'è stato l'autunno. Sembrerà esagerata ai più questa riflessione sul passaggio che abbiamo avuto tra ottobre e novembre. Potreste obiettare che le foglie stavano ingiallendo, che qualche foliage anche in pianura cominciava a vedersi... Potreste, certo. Ma in realtà le foglie erano -fino al 31 ottobre- quasi tutte belle e verdi e le temperature, soprattutto, ancora tutte decisamente estive o quasi. Insomma, l'estate del 2022 è durata sei mesi tondi tondi, da inizio maggio sino a fine ottobre. Non c'è santo che tenga è stata l'estate più lunga che ci sia capitato di vivere, non soltanto nei nostri anni ma in generale dall'800 ad oggi. Lunga estate che è poi finita all'improvviso. Tra il 31 ottobre e il 1° novembre, con precisione calendariale impressionante l'aria è cambiata. Sono cambiate le temperature, crollate di 5-6 valori nelle medie, è cambiato un po' tutto lo scenario meteo tanto da farci avere finalmente le prime piogge autunnali. Non tante, soprattutto abbastanza tranquille nonostante i temporali , ma sufficienti non soltanto a bagnare localmente di una quantità discreta di pioggia e, in collaborazione con le temperature fattesi basse per una folata fredda da settentrione, anche di neve. La prima neve che nella sera e poi nella prima notte tra venerdì e sabato, è stata capace di calare fino sotto ai duemila, da noi fino o quasi ai mille metri, come testimoniavano i pataràs di Limone. E infatti sulla collina il nostro improvvisato pluviometro segnalava dopo tanto tempo rimasto all'asciutto o quasi che nella notte erano scesi qualcosa come 85 millimetri, una vera e propria benedizione per la nostra fontanina che difatti il giorno dopo buttava finalmente con un “andi” un po' più deciso e ormai -speriamo- fuori dal pericolo di tacere, asciugata dalla siccità. Un sollievo per noi che avevamo temuto di non sentire più lo sciacquìo nella vasca di un getto che si faceva sempre più incerto. Ora è il momento di capire cosa succederà di questo inverno (quasi) iniziato così prematuramente rispetto all'andazzo degli ultimi vent'anni (tanto da farci ricordare d'improvviso che dobbiamo chiudere l'acqua del casotto in collina per evitare disastri gelivi). Dopo i primi freddi di inizio novembre avremo un giovedì del tutto sgombro di nuvole e con un sole che farà risalire le massime verso i 18/19 gradi in una sorta di breve ma ancora intensa “estate di san Martino”, anticipata di un giorno e limitata a 24 ore. È un rigurgito dell'alta pressione delle Azzorre che durerà in parte venerdì ma con massime di almeno tre valori inferiori grazie ai contributi “freschi” da Nord Est. È l'aria fredda dei Balcani che (proiettata dall'alta pressione spostatasi in centro Europa) arriva a portarci un'altra fase fredda che secondo molti modelli previsionali potrebbe essere quella definitiva verso l'inverno. Non solo freddo, ma anche pioggia (benvenuta), anche se forse sarà poca domenica ma più generosa nei giorni seguenti. Piombiamo verso un autunno-inverno a capofitto, anche perché ormai le temperature si abbassano e da lunedì le minime saranno miserelle.

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