15/11/2022 - 17:53
È arrivato il periodo in cui aspettiamo la neve, È vero, dopo un'annata come questa con un'estate durata praticamente sei mesi e con una latitanza mai prima osservata della pioggia verrebbe da sorridere di questa attesa. Tanto sa di un'infanzia tanto lontana da apparire oggi fuori tempo, fuori del nostro spazio storico e climatico, fuori di tutto, inattuale. Archeologici appaiono ormai alla generazione del nuovo millennio i circuiti sciistici tenuti negli anni '50 sull'altipiano cuneese così come le piste familiari inventate lungo le “rive” del paese. Un tempo la nostra era la “provincia” più nevosa d'Italia, grazie alle quote rispettabili attorno ai 500 metri, che ospitano Mondovì, Cuneo così come la magica, fascinosa Alta Langa. Oggi si festeggia sui “social” come apparizione miracolosa la comparsa della prima sottile coperta bianca sulle creste alpine che ci circondano e frotte di ultrasessantenni se ne commuovono come davanti ad un miracolo inaspettato, che ritorna dopo una temuta scomparsa. La neve è diventata merce rara, e i nostri ragazzi si stanno abituando a conoscerla come una sorta di antica vestigia (questa sì “residuale”) che sopravvive riparata d'estate in montagna da teloni che la difendono dai raggi solari e d'inverno sparata come fosse di plastica dai cannoni sulle piste nude. Ed infatti la chiamiamo “artificiale”. Per noi era invece comune sussurrare a mente quando arrivava il 18 novembre, san Frediano, uno dei tanti proverbi segnatempo, quelli che da sempre ci ricordano che il tempo è un ciclo, ovvero un ritorno sempiterno dell'uguale. Questo detto, ne abbiamo parlato nella rubrica del 15 novembre di dieci anni fa, diceva che è a san Frediano che arriva la prima neve bassa: “A san Frediàn la fioca al mônt e al piàn”. E quante volte in questi decenni ne abbiamo riconosciuto la veridicità. La nostra speranza nostalgica si è ravvivata in queste ore nell'osservare le proiezioni dei modelli sulla tendenza meteo per i prossimi giorni e settimane. Una prima buona notizia: si è riaperta finalmente la “porta” dell'Atlantico e le prime -al momento deboli- avvisaglie si noteranno tra oggi -mercoledì- e venerdì con qualche pioggia diffusa e qualche nuova nevicata in quota, tanto per fare abbassare un po' le temperature. E infatti domenica mattina all'alba vedremo i termometri abbassarsi bruscamente verso gli zero gradi alle quote già di alta collina o di media valle. Ma l'attesa è per la prossima (o quella dopo) settimana. Secondo i modelli già tra questo venerdì e sabato la neve potrebbe ricomparire con 20/30 centimetri sia a Limone che a Lurisia e Prato Nevoso, mentre sembra avvicinarsi un altro fronte atlantico che potrebbe replicare martedì prossimo. Noi intanto chiuderemo l'acqua nel casotto in collina giovedì, prima di san Frediano.
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