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Dopo la neve di santa Lucia, giovedì fiocchi, pioggia e gelicidio.

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Previsioni rispettate, arrivata la neve, allerta gialla. Fulvio Romano: dopo le precipitazioni ci sarà il gelo

13/12/2022 - 18:02

Alla fine la neve è arrivata anche in pianura. L'avevamo aspettata almeno in due altre occasioni di dicembre, ma invano. In entrambi i casi era scesa sì di quota, ma fino ai 600 metri, in qualche caso fino ai 550 e anche sotto. Ma soltanto nella val Tanaro dove è la situazione particolare a due passi dal mare di Ponente e sotto le ultime vette delle Marittime a fare la differenza. I modelli avevano alla fine pronosticato che nella notte tra lunedì 12 e martedì 13 dicembre soltanto le vette alpine nostre sarebbero state imbiancate, mentre la neve grossa si sarebbe subito trasferita verso Est a privilegiare con il suo manto la Vallée piuttosto che l'Ossola. Ma lunedì' sera nella Granda subalpina c'era aria di neve e, come siamo soliti fare in queste occasioni, ci siamo ritrovati più volte a canticchiare in tono sommesso la canzone di Endrigo con quel “aria di neve sul tuo viso...” che da sempre ci riporta agli anni ormai nostalgici del liceo. I fiocchi si sono concretizzati a notte piena e, complici le temperature prossime o appena sotto allo zero,  hanno subito imbiancato asfalto, campi e davanzali di farina gelida ma asciutta. Era la notte di santa Lucia, una delle più magiche dell'anno, a nostro avviso. Per ricordi personali, legati al racconto fattoci di una notte ugualmente fredda e nevosa negli anni della guerra, forse per l'alone di mistero che circonda da sempre nella nostra fantasia la notte di santa Lucia vissuta come una sorta di Natale in anticipo, persino un pochino più intimo e a sua volta carico di suggestioni. “Certamente”, invece, per la neve che tante volte in questa notte d'antan ci ha sorpreso arrivare d'improvviso, non aspettata e nemmeno immaginata ed invece asciutta e tanto sinuosa da infilarsi persino sotto i serramenti di una volta, quelli che facevano respirare -fin troppo- le nostre case. E così, dopo le nevi di santa Bibiana e Barbara, dopo quelle dell'Immacolata -queste arrivate ancora più in basso- è stata la santa della luce a decidere che questo inverno dovesse ritornare alla norma,  con il gelo artico e la neve di un tempo. Non proprio quella, a dire il vero, perché martedì è stato solo un velo a coprire i resti dell'autunno. Un  tempo invece non erano veli ma coperte di neve, trapunte immacolate che duravano mesi : “Fioca dezembrina dura fin a che dura la brina”.  Un inverno come quelli di una volta? Difficile dirlo, ma intanto sentiamo cosa ci dicono i modelli, a loro volta quasi stupiti di questo inizio stagione. Intanto che giovedì 15 un'altra perturbazione valicherà le Alpi con nuova neve in pianura, specie qui nel Basso Piemonte, alla fine mista a pioggia che tenderà a gelificarsi rendendo le strade -specie quelle a scavalco delle Liguri- particolarmente insidiose. Pertanto prudenza estrema si raccomanda a chi deve valicare il Nava o prendere l'autostrada per il mare. Il sabato e la domenica saranno più al sereno e con temperature massime in lieve crescita. Dopo di che, anche grazie al richiamo di aria più calda proveniente dal mare, aumenteranno le temperature. Risaliranno verso di noi le alte pressioni delle fasce anticicloniche subtropicali  che potrebbero riportarci, sotto Natale, le temperature più che morbide degli ultimi inverni. 

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