MENU

L'inverno è arrivato e -forse- continuerà nel suo mestiere.

CONDIVI QUESTA NOTIZIA:
Previsioni rispettate, arrivata la neve, allerta gialla. Fulvio Romano: dopo le precipitazioni ci sarà il gelo

20/12/2022 - 14:40

Un vecchio adagio, forgiato e mandato a memoria in tempi in cui c'erano tanti spauracchi ma non quello della crisi climatica, ammoniva di non  precipitare il giudizio sull'inverno. Sui tempi del suo arrivo, anzitutto. Tanto poi, quando sarebbe finito, ci sarebbe stato tutto il modo per ricordarlo come un inverno docile, normale oppure furioso e da dimenticare. “L'invèrn a l'è nen bastard “, si ricordava soprattutto ai giovani, impazienti e poco esperti, “se ariva nen prest ariva tard”. La saggezza dei vecchi temprata nei decenni di inverni sempre uguali ma anche sempre differenti imponeva di sospendere i giudizi affrettati, di avere pazienza, perché alla fine c'è sempre “il ritorno dell'uguale”.  Noi da anni abbiamo un po' perso questa abitudine alla calma del giudizio, alla serenità delle prospettive tanto che anche il tempo che fa si è trasformato in un'occasione di ansia, di timore. Soprattutto tra i più giovani, forse. Quest'anno l'inverno è arrivato per tempo. Freddo artico a inizio dicembre, persino -rara avis- la neve in pianura che per noi cuneesi o monregalesi è sempre una medaglia appuntata sul petto non solo del turismo invernale ma anche e soprattutto del nostro mondo immaginifico dell'infanzia. Ma adesso, dopo ben 14 notti consecutive con i termometri a segnare il gelo e massime che stentano a superare i 5-6 gradi, che cosa ci aspetta? Succederà come nel dicembre dell'anno scorso quando, dopo una bella nevicata (ma inferiore a quella di giovedì 15) dell'8 dicembre il tempo cambiò radicalmente tanto da offrirci poi l'inverno più caldo di sempre e non solo, anche il più secco mai visto? Era il dubbio che fino a ieri avevamo: un replay  poco gradito, non solo per la stagione invernale e l'acqua che già manca ma anche per un futuro di disastri che vorremmo evitare. Infatti le previsioni dei modelli indicavano (e indicano) una doppia influenza sul nostro angolo subalpino: finita da giovedì-venerdì la presenza gelida dell'Artico, ecco la preponderanza dei flussi umidi atlantici dal Portogallo a fare a pugni con la rimontante alta pressione di matrice afro-atlantica. Il Sud al caldo e noi a metà tra i due contendenti, l'Atlantico e l'Africano. Di qui la previsione di nuvole “a gogo” alternate a schiarite meridiane, la permanenza di geli nelle combe delle piane e delle valli langhette, ma anche le inversioni termiche con “tepori” sull'altipiano di Cuneo e su Piazza e con valori termici attorno ai 10 gradi e più sulle piste da sci. Insomma, un Natale all'insegna ancora e di nuovo dell'anticiclone subtropicale che riuscirebbe nel fine settimana ad allontanare non solo l'Artico ma a domare anche l'Atlantico. Una prospettiva tutto sommato ben accetta per il nostro vivere quotidiano, stanco dei geli di questi giorni, ma temuta anche da chi ricorda i caldi addirittura primaverili del fine anno 2021 e tutto quel che li ha seguiti. Ma le ultime notizie sulle “tendenze” (non previsioni ma tendenze) ci rassicurano un po'. Infatti l'inverno appena cominciato non finirà a Natale ma continuerà poi con altri geli e un'altra nevicata bassa attorno a Capodanno. L'inverno è arrivato e continuerà a fare il suo mestiere.
romano.fulvio@libero.it

Ulteriori informazioni sull'edizione cartacea

Edicola digitale

Sfoglia

Abbonati

LE ALTRE NOTIZIE

Powered by Gmde srl