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San Valentino, il merlo e la cincia: la primavera secca.

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Per Capodanno “il passato non dimentica” e il nostro meteo “fa ginnastica”.

14/02/2023 - 13:59

Puntuale con il calendario tradizionale anche quest'anno la primavera sembra volerci dare un primo anticipo proprio nella settimana di san Valentino. “A san Valentìn le bialere pìou camin” recitava la tradizione popolare che ricordava come già a metà febbraio anche ai tempi dei grandi geli i ruscelli a bordo strada e dei campi cominciassero a liberare un po' di corrente, sciolta dal sole anche in superficie. Di prime avvisaglie della primavera abbonda sia la letteratura che la tradizione orale dei proverbi e ognuno di noi ha riposto in qualche angolo della memoria un ricordo che di quando in quando affiora a rinnovare un momento, un instante in cui la “prima” per antonomasia ci aveva colto di sorpresa, stupendoci della sua tempestività, da ognuno gradita. Negli ultimi anni, scanditi da calori precoci, questi segnali premonitori, queste avances stagionali si sono infittite ed ormai il bel tempo anticipato sembra la nuova norma dei nostri inverni avari di neve interrotti anticipatamente da fioriture di pruni, di peschi, di albicocchi che si fanno sempre più primaticce mettendo a rischio raccolti sempre minacciati da ritorni invernali micidiali. Così, dopo la sbandata calda degna di maggio di inizio mese, dopo la settimana di geli “russi” piombati da Est con la neve alla quota delle piste ma sempre con la pianura a secco, ecco che nella corte di collina, liberatasi con il sole per la quarta volta dai fiocchi, risentiamo i richiami dei merli, da sempre uno dei marcatori dell'arrivo della primavera, mescolati al fervore canoro delle cinciallegre, con il sottofondo ritmato della percussione del picchio verde contro i tronchi secchi.  È l'anticiclone subtropicale che si è sovrapposto all'anticiclone europeo nel ricacciare verso Est i venti di buriana e che adesso si colloca sull'Europa bloccato su di noi dalla compresenza di due zone perturbate, una ad occidente e l'altra ad oriente. Sembra destinato a durare a lungo questo periodo che promette purtroppo di negarci ancora almeno un po' della pioggia di cui abbiamo bisogno. I modelli sono avari di promesse ed anzi cambiano di ora in ora mostrando a volte un possibile rigurgito perturbato subito però sostituito da un ripensamento e dalla continuazione del “secco stabile”. Così è ben presto sparita la previsione di qualche goccia per lunedì mentre al momento sopravvive nei modelli una possibile bagnata per il prossimo venerdì 24 febbraio accompagnata da fiocchi a bassa quota. Una previsione troppo sbilanciata nel futuro per essere al momento credibile. La citiamo soprattutto per cercare di dare un po' di speranza a chi, vuoi perché a contatto con la terra assetata o vuoi perché capisce la gravità del momento che stiamo attraversando, teme sempre più ciò che ci aspetta da Pasqua in poi.
 

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