MENU

Saranno i temporali a salvarci dall'asfissia.

CONDIVI QUESTA NOTIZIA:
Per Capodanno “il passato non dimentica” e il nostro meteo “fa ginnastica”.

27/06/2023 - 17:03

Mai come quest'anno sentiamo, tra capo e collo, un'alternanza ed un accavallarsi di climi diversi, in contrasto tra diloro, che si alternano in un conflitto permanente. Ad inizio di anno, il ripetuto schizzare delle temperature invernali ormai “liguri” (e sovente anche più miti di quelle) dopo due anni almeno di una siccità insistita che si sta facendo da meteorologica, agricola e climatica. Poi il maggio delle grandi piogge, nel Cuneese e Monregalese le più copiose da quelle del 1879, che pur tra disagi e timori di esondazioni ci ha liberato dalle paturnie mentali, sempre più concrete, di una siccità estiva da tregenda. A giugno ci si aspettava la svolta. Con molti timori, perché il primo mese estivo è da almeno vent'anni che ha preso troppo sul serio questa sua posizione primigenia, tanto che nel 2019 si è tolto addirittura lo sfizio di fare l'agosto. Ricorderete quel giugno del 2019: inizio bruciante, poi mitigato da contributi quasi freschi e poi un fine mese da incubo con i 40 gradi che ricordiamo di aver letto con stupore sul display dell'auto. Si tornava in auto dal mare e, a Ceva, la pessima idea di fare la strada dell'alta langa con pranzo in trattoria rinomata che servì un riso venere con tôma fusa che conflisse poi -naturalmente- con l'afrore africano che copriva di umido i campi di lavanda. Un errore bambinesco, a ripensarci, ancor meno comprensibile dopo aver letto le temperature da record assoluto. Ma anche una prova evidente che quel che raccontiamo ormai da trent'anni (da 23 su queste pagine) è diventata realtà storica, altro che “mainstream” ecologista e/o progressista, come ventilato nelle ciarle da bar. Il timore del ripetersi di “quel” giugno è scomparso però in questo ultimo fine settimana quando all'arrembante Africano si è sostituito l'amato anticiclone delle Azzorre, quello delle estati di un tempo, caldo di luminoso sole ma rinfrescato da brezze che nelle sere di giugno spargono il forte profumo dei tigli e rivelano le prime sortite luminose delle superstiti lucciole. Cosicché, prima tre-quattro giorni di Skyline alpini da acquerello con massime dolci, che non arrivavano -almeno qui da noi- a trenta gradi. Poi, ecco la rimonta africana rinnovatasi da lunedì: massime fino a 34 gradi nelle Langhe e Roero, e oltre i 30-31 da noi, sotto le Alpi. L'afa che aumenta, l'umidità risalita dai 30-40 di venerdì ai 70-80 per cento di martedì... Il clima si contraddice, come se provasse ad opporsi con un naturale buon senso ad un copione che di senso sembrava averne poco niente. Così, ecco un po' di altalena meteo e termica che ci salverà, almeno in questo passaggio verso luglio, dall'asfissia totale da caldo umido per riportarci invece, ancora una volta, a scenari antichi. Da mercoledì riprendono i temporali: saranno localizzati prima attorno alle Alpi e poi verso le piane. Da oggi fino a giovedì i modelli prevedono rovesci anche forti tra il Cuneese e il Saluzzese con un'appendice perturbata verso le basse Marittime. Mondovì e la sua zona valliva dovrebbero essere interessate soprattutto venerdì, nel pomeriggio, con piogge da10-20 millimetri e con temperature scese nelle minime a 16 gradi e nelle massime non oltre i 22°. Nel fine settimana ripresa del sole e di fresche arie con valori termici sotto la norma degli ultimi vent'anni. Ma forse la variabilità continuerà.

Ulteriori informazioni sull'edizione cartacea

Edicola digitale

Sfoglia

Abbonati

LE ALTRE NOTIZIE

Powered by Gmde srl