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Una Befana bianca e poi il gelo dell'inverno.

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Una Befana bianca e poi il gelo dell'inverno.

02/01/2024 - 17:21

Succederà quest'anno -anzi in questo inverno- ciò che, se ben ricordiamo, capitava alla vigilia del grande riscaldamento. Si trattava di una stagione “brutta”, anomala,  più calda però di quelle cui eravamo stati abituati dal grande freddo patito tra il 1953 e la fine degli anni '70. Oggi non parliamo più di stagione brutte o di stagioni belle, evitando così di applicare canoni estetici al fluire di un tempo che si mostra per definizione con iridescenze che variano da persona a persona e che se possono essere riunificate come per lo spettro solare in un'unica luce bianca buona per tutti, bene questo è appunto quel che chiamiamo la stagione della neve. L'inverno era “brutto” se non avevi il riscaldamento in tutte le stanze, se la polmonite era sempre in agguato o se la la neve non era per te un tappeto per gli sci. Ma già allora si pensava o si sapeva che un inverno “senza” è una stagione “brutta” comunque, non per qualcuno ma per tutti. Così c'era un tempo più o meno vent'anni fa che l'inverno stentava a cominciare. Qualche singhiozzo magari già a novembre, ma poi siccità continua fino a Natale, fino a Capodanno. Ricordo un incontro con operatori turistici e albergatori a Mondovì  in cui, ancora fiducioso del passato, avevo dovuto ricordare al pubblico frustrato dalla siccità persistente che “il lupo all'inverno non l'ha mai mangiato”, per dirla in italiano. Ma poi alla fine il proverbio funzionava. Allora. Così succedeva che in extremis alla Befana o appena dopo ci svegliavamo nella più classica delle favole altoatesine con “Frau Holle” che veleggiando magicamente tra le nuvole cupe e umide sciorinava dai suoi rigonfi cuscini fiocchi a volontà. Larghi bagnati, più sovente minuti e asciutti, ma fiocchi veri. E l'inverno era iniziato, per davvero. Succederà così anche quest'anno, anzi inizierà un po' prima della Befana, già da questo venerdì di quasi vigilia dell'Epifania dopo un lungo periodo di due settimane senza acqua e senza neve che ha spogliato quel poco bianco di neve di inizio dicembre. Uno spruzzo di pochi centimetri a Capodanno ma solo in alta quota e poi un po' di autunno sostituito tra mercoledì e giovedì da qualche rèfolo di Foehn in un cielo ripulito (tranne il mattino di domani) da contribuiti da Ovest e Nord Ovest che alzeranno le massime giovedì fino a 12-14 gradi, specie a Mondovì piazza e sull'altipiano di Cuneo. Ma sarà un “ballon d'essai” perché venerdì una depressione arriva dal Sud francese per portasre non solo piogge ma anche, trovando un plateau freddo sulla nostra piana, fiocchi che riusciranno ad arrivare fino a 550-450 metri tra Cuneese e Monregalese. La collina si imbianca di nuovo di qualche centimetro mentre per le quote medio alte se ne sperano almeno 35-40. La maggior parte venerdì, perché se il sabato dell'Epifania ancora qualche fiocco sarà possibile come anche domenica, sull'alta collina, da martedì saranno schiarite in un cielo sempre più algido e con il gelo invernale che si abbatte sulla Granda.

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