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Il Coucou e la Luna nuova di aprile aprono la “prima estate”.

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09/04/2024 - 19:37

Cambio del clima o no il fatto è che vorremmo sempre la stessa bella primavera. Possono anche cambiare le altre stagioni, ma non toccateci la primavera. Restiamo indifferenti agli autunni della riapertura, con tutti i loro buoni propositi di efficientismo lavorativo. D'altro canto anche le estati delle vacanze cafone ci costringono, beati eremiti, in isolati e deserti, imprendibili rifugi. L'inverno ha poi per noi un unico obbligo, quello della neve. Perché senza neve, che inverno sarebbe...  È per questo che ogni anno attendiamo con una certa ansia di sentire sulla balza che ci è cara il risuonare del primo canto del cuculo. Non che il volatile ci sia granché simpatico, anzi. È un despota sfruttatore dei nidi altrui, un genitore furbastro ed egoista che molla ad altri la cura dei piccoli e poi è quasi invisibile, un fantasma di cui si ode soltanto il cu-cu di richiamo senza mai riuscire a vederlo se non in un rapido, basso e sfuggente volo di albero in albero. Un uccello dal carattere e dalle abitudini piuttosto umane, impossibile da amare non fosse per questo suo annunciare la primavera. Deve arrivare prima del cinque di aprile, quando “o viv o mort 'l coucou a deuv veni”. E, se va bene, è questa del 5 aprile la data contadina del tempo primaverile: luna o non luna, pasqua o non pasqua, cambio climatico o non. Quest'anno il coucou l'abbiamo sentito d'improvviso mercoledì scorso, 3 aprile, ed è stata la data più anticipata degli ultimi vent'anni. A dir bene anche l'anno scorso al 3 del mese, non noi ma Celestino l'aveva sentito. Dalla sua vallata di san Giovanni, parallela alla nostra. Poi però, nei giorni successivi, una ramata fredda (così comune ad inizio aprile come in questo martedì-mercoledì piovoso e freddo) l'aveva di nuovo rintanato in chissà quali anfratti o in un qualche nido rubato. Era poi riapparso dieci giorni dopo, proprio con il ritorno della “prima estate”. Così, di anno in anno, di data in data, che venga prima o che arrivi dopo, la primavera del coucou deve essere bella. Bella e basta. I muscari blu saranno ben diritti a emergere dal prato per rinverdire la loro nomea di “pan del coucou”, perché fioriscono all'unisono con l'arrivo del volatile. Il verde-erba sarà ormai in competizione con il giallo solare del tarassaco e con i cromatismi accesi, rossi e gialli, dei tulipani mentre la Mirabelle ha passato il testimone della fioritura al grande ciliegio Bigarreau che campeggia nella corte. I ciliegi selvatici hanno punteggiato di bianco le colline mentre il bianco-neve di primavera si fermerà più in alto, là sulle piste. Passate le due ondate di piogge di martedì e mercoledì, giovedì torneranno sole, caldo e anticiclone africano. Mercoledì 10 cambia la Luna e sarà la “nuova” di aprile a decidere nei suoi primi tre giorni la cabala del tempo che farà per il resto del mese. Dovrebbe fare bello ma con qualche ritorno di nuvole fino almeno al 22. Intanto però  il fine settimana sarà di nuovo estivo, con sole pieno e massime di 25°, fino a lunedì. Bene. Il coucou non si è rintanato e insieme alla Luna nuova apre la “prima estate”.

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