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LA LUNGA ESTATE DI SAN MARTINO

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Se un battito d'ali di farfalla può farci tornare al '900

29/10/2024 - 12:42

Rivedere finalmente il sole e insieme lo straordinario nostro Skyline alpino ci ripaga in queste ore del buio del lungo e monotono tunnel in cui quest'autunno ci aveva fino ad oggi confinati quasi a punirci della nostra insipienza. Era raro in questi tempi di cambio climatico trovare stagioni così avare di cieli sereni come quella che è ormai giunta quasi a novembre, suo ultimo mese. Ma adesso l'autunno 2024 sembra volerci ripagare dei malumori fin qui patiti per il “maltempo” e la previsione che oggi invade tutti i modelli matematici è quella di un lungo periodo di quello che ci ostiniamo a voler chiamare “bel tempo”. Applicare i canoni dell'estetica ai giochi oscuri e a volte perversi dell'atmosfera è senz'altro azzardato oltre che infantile ma mai come in questo nostro caso diventa invece sostenibile oltre che opportuno. Che sia opportuno parlare di “bel tempo” non c'è dubbio per il malumore che oggi può finalmente allentarsi dopo le mancate uscite verso il prediletto balcone marino (così esposto alle tempeste autunnali), oppure nelle valli e forre alpine accese dai bagliori dei giallo-rossi foliages. Il “bel tempo” può allietare, specie in periodi come questo di oscure minacce e orrori di guerra. Rallegra, ma diventa anche ecologicamente sostenibile per il clima e l'assetto del nostro territorio perché, dopo un anno che così piovoso non si vedeva dal 1996 (e non è ancora finito) e dopo un ottobre che a sua volta da 28 anni non era così ricco di precipitazioni, pensare a un inizio di novembre che potesse riaccendere la memoria dell'alluvione del 1994 ci faceva tremare al solo pensiero. No non sarà così, assicurano le carte e i modelli previsionali, perché da qui fino ad almeno tutti i prossimi dieci giorni ci troveremo in una situazione meteo ideale per ricuperare un po' di quel dolce autunno che finora ci è stato rubato. A Ovest, sul Portogallo una depressione ciclonica e un'altra ad essa opposta, ad Est sulla Turchia, contribuiranno a creare sull'Europa centrale mediterranea il classico “blocco” atmosferico con una zona di alta pressione (“antiticlonica”, appunto) che potrebbe durare anche oltre i dieci giorni fin qui pronosticati dalla matematica dell'atmosfera. Anticiclone dominante in autunno vuol dire tre-quattro cose almeno: cieli sereni sugli altipiani, foschie e nebbie sulle basse pianure, temperature dolci specie sulle alture e fino a quote alpine medio-alte, aumento degli inquinanti alle quote basse. E nei prossimi giorni le ritroveremo tutte e quattro a partire dalle temperature che nelle massime faranno pensare ad una prematura “Estate di san Martino” che vorrebbe iniziare già a fine ottobre. Lo zero termico raggiungerà nelle ore centrali della giornata quote di 3900 metri come nella prossima domenica. Le foschie che diventano localmente nebbia a tratti fitta si ripresentano gà fin d'ora tra Langhe e bassa pianura, salvo dissolversi in mattinata. La tradizionbe dei detti del folklore meteo ben conosceva queste pause e questi regali tardo estivi. Tra Provenza e Piemonte era convinzione che se il 28 ottobre il cielo tornva sereno sarebbe poi durato fino a santa Cecilia, il 22 novembre.

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