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Le Rogazioni e l'attesa estiva

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La primavera e l'eterno ritorno del cucu.

27/05/2025 - 15:37

Oggi, mercoledì 28 maggio terminano (anzi,“terminavano”) le Rogazioni, quel triduo di preghiere, cortei religiosi e invocazioni che precedevano il giovedì dell'Ascensione, 40 giorni dopo la Pasqua. Il loro scopo era di implorare il cielo per un'annata che potesse soddisfare le esigenze di cibo di campagna e di città. Ma al di là delle preci recitate nelle processioni che percorrevano le campagne e, a volte anche le città medievali, c'era in questi tre giorni anche un altro intento, uno scopo che si pretendeva predittivo della stagione estiva e di quella autunnale e quindi dei raccolti dell'intera annata. Se faceva bello il lunedì sarebbe andata bene per la fienagione, il tempo del martedì avrebbe invece garantito le sorti della prossima mietitura mentre, inutile dire, il bel sole del mercoledì avrebbe assicurato una buona vendemmia. Non abbiamo bisogno di rivelarvi che lunedì scorso faceva più che bello, che martedì (mentre scriviamo) c'è sole dopo qualche pioggetta prima dell'alba mentre vi aggiorniamo che, per mercoledì, i modelli matematici (che per così dire hanno sostituito le Rogazioni) prevedono prevalenza di sole con massime in rialzo fino oltre i 25°. Ritorna  infatti dopo una breve parentesi di alta pressione delle Azzorre un promontorio dell' anticiclone africano che dominerà incontrastato fino a domenica con massime che potrebbero anche sfiorare i 28-29 gradi. Insomma, dovrebbe iniziare l'estate meteo, quella che, ricordiamolo, porta da noi temperature medie sopra i 20° con minime oltre i 10° e massime fino a 30°. Quest'anno le Rogazioni sono più tardive perché tardiva era la Pasqua ma le fienagioni vere, quelle che senti nell'aria col profumo del fieno maggese, le abbiamo viste e odorate soltanto nel fine settimana. Anche questo un segno di relativa “normalità” di una stagione che ha tutti gli indicatori “a posto”: piogge ed ultime nevi alpine, alternanza di sole e di nuvole ma il tutto con temperature più che miti, soprattutto la notte. Un mix che ha giovato alle fioriture, non danneggiate dalle piogge di questo maggio perché in genere non violente (a parte qualche grandinata locale) e soprattutto non gelide come quelle che bloccano fiori e frutta. Le api sembrano aver festeggiato con questo maggio così favorevole alle loro escursioni fuori dall'alveare e di miele primaverile ce n'è nelle arnie. Per il resto, vedremo, dopo qualche piovasco tra domenica e lunedì, se l'Africano si imporrà oppure se cederà ancora un po' di campo e di tempo alla variabilità atlantica (come qualche modello sembrerebbe dire)..

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