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Assolto in via definitiva? Lo Stato rimborsa
Passa l’emendamento di Enrico Costa

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Mondovì: assoluzione piena per la badante accusata di circonvenzione d’incapace

21/12/2020 - 14:19

In tribunale c’è un giudice che dice chi è colpevole e chi no. Nel caso l’imputato sia assolto con sentenza irrevocabile sarà lo Stato, la parte perdente, a rimborsare il malcapitato nelle grinfie di una giustizia che ha costi, produce ansie e stress. Il principio che, fino a oggi, era previsto solo per i riti civile e amministrativo, ora vale anche per il penale perché la proposta passata in commissione alla Camera nella maratona del Bilancio è del deputato di Azione Enrico Costa. Il Guardasigilli Alfonso Bonafede l'ha fatta sua con qualche modifica all'emendamento originario firmato anche da Lucia Annibali di Italia viva e Maurizio Lupi di Noi per l'Italia, a cui si è aggiunta in aula Giusy Bartolozzi di Forza Italia. La posta in bilancio è di 8 milioni di euro all'anno, per un rimborso che però non potrà superare i 10.500 euro. Il nuovo articolo del codice penale, il 177bis, seguirà il 177 che riguarda la revoca della liberazione condizionale o l'estinzione della pena, e sarà titolato così: "Rimborso spese legali per gli imputati con sentenza penale divenuta irrevocabile". Il primo articolo spiega il contenuto: "Nel processo penale, all'imputato assolto con sentenza divenuta irrevocabile perché il fatto non sussiste, perché non ha commesso il fatto, perché il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato, è riconosciuto un rimborso delle spese legali nel limite massimo di importo pari a 10.500 euro".

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