La conferenza stampa dei carabinieri nel 2014
28/01/2021 - 18:33
di Carlotta Braghin
È terminato con nove condanne e un'assoluzione il procedimento relativo alla maxi operazione “Lussuria Orientale” avviata nel 2014 presso il Tribunale di Cuneo. Nel processo, erano imputati cittadini cinesi e italiani accusati di associazione a delinquere dedicata allo sfruttamento della prostituzione e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Secondo l’accusa, i 10 imputati gestivano un giro di prostituzione che operava in “case di appuntamenti” non solo in provincia di Cuneo, ma anche in altre città della Lombardia, come Vicenza e Mantova, nelle quali avrebbero lavorato circa 60 ragazza introdotte in Italia e arrivate appositamente dalla Cina. A fine 2014 a seguito di un controllo effettuato in una casa a Mondovì nei confronti della “capo-donna” W.H.X., che gestiva anche un alloggio a Vicenza, aveva fornito un taccuino da cui sono emersi numerosi numeri di telefono, indirizzi e contatti di altri cittadini cinesi che, come lei, facevano parte della banda. Per la donna che ‘operava’ a Mondovì, in un appartamento di Corso Italia, la condanna in primo grado è stata quantificata in 1 anno e 11 mesi di reclusione, oltre al pagamento di 1200 euro di multa.
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