Sma approva lo spostamento della sede a Mondovì ma i sindaci del Cebano disertano l’assemblea

Il 12 luglio l’Acem, sfrattata da Ceva, aveva deliberato il trasferimento della sede in piazza Santa Maria Maggiore a Mondovì. Proprio come il consorzio a cui spetta la gestione della raccolta dei rifiuti, giovedì ha preso una decisione analoga la Sma, la società proprietaria della discarica di Magliano Alpi che si occupa dello smaltimento di quegli stessi rifiuti. «Già durante l’ultima assemblea dell’Acem - commenta Michele Odenato, presidente di Sma - avevo preso la parola per dire che le scelte del consorzio avrebbero condizionato anche le nostre. Sma e Acem sono due cose completamente distinte ma i nostri dipendenti lavorano tutti anche per Acem perché il consorzio, non avendo la possibilità di assumere personale, adesso è sotto organico. Tutto questo può continuare solo se i due enti si trovano fisicamente nello stesso posto: il motivo alla base della modifica dello Statuto che serve a consentire il cambio di sede, quindi, è pratico».

Alla fine l’unico punto all’ordine del giorno dell’assemblea andata in scena giovedì 12 agosto a Mondovì negli spazi esterni dell’Albergo dei Gelsi in regione Beila è stato approvato all’unanimità. A far rumore, però, è stata l’assenza degli amministratori cebani che già durante l’assemblea dell’Acem, nel momento in cui era stata portata in approvazione l’individuazione della nuova sede avevano votato contro o si erano astenuti. D’altra parte è stata proprio l’Unione Montana delle Valli Mongia e Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida, proprietaria dell’attuale sede di via Case Rosse in regione San Bernardino, a sfrattare il consorzio.